Nemmeno il derby scuote la Cimberio: Milano fa festa in casa
Polonara e De Nicolao trascinano Varese sino al -3 con 1'22" da giocare ma l'impresa non riesce. Altra prova disastrosa di Clark, che Frates toglie dai giochi
E con questa fanno quattro sconfitte su cinque partite ufficiali per la Cimberio, che ai propri tifosi non regala neppure la gioia del derby. Al Forum Milano vince, 84-72, e interrompe la striscia di quattro successi consecutivi della Cimberio che ancora una volta si dimostra confusa e incapace di giocare in modo organizzato. Non si può infatti parlare di tattica nelle sfuriate che hanno tenuto viva la Cimberio: piuttosto sono state fiammate estemporanee di un Polonara gigantesco (26 punti e 5 rimbalzi) spalleggiato qua e là da qualche azione di De Nicolao e Coleman a mantenere incertezza sul risultato finale. Ma giocando a strappi non si vince, e così a prendersi i due punti è una EA7 tutt’altro che entusiasmante, che però ha dimostrato almeno un po’ di continuità nell’attaccare il canestro.
E nella “Sagra dell’antiplaymaking” ancora una volta svetta in negativo la prova di KeeKee Clark (foto S. Raso), ormai molto più che un problema per questa Cimberio. Se i suoi dirimpettai Jerrells e Haynes fanno a malapena qualcosa di utile (tanto che Banchi per le giocate decisive si affida a Langford), il presunto regista di Varese colleziona un’altra grande prova… a nascondino. Quando sta in campo non produce nulla (2 punti, 0/3 al tiro, 0 assist, -1 di valutazione in 17′), quando sta in panchina – perché a un certo punto anche Frates non ne può più – libera invece le energie di Andrea De Nicolao che riesce a dare sferzate a livello sia di cervello sia di cuore. Con lui e con Polonara Varese costruisce l’ultimo sforzo, quello che a 1’22” dalla fine permette di vedere la targa dell’EA7 (75-72); in questi casi però – Varese rientrava da -12 – basta una minima sbavatura per perdere definitivamente l’inerzia, e così è stato. Stoppata di Hassell che però commette passi sul recupero, schiacciata con fallo di Samuels sull’errore di Langford (i rimbalzi conquistati dagli esterni di casa, oltre a Clark, sono l’altra nota dolente) e partita che finisce definitivamente nelle mani di Milano. Con quest’altra banderilla nel fianco, la Cimberio dovrà trovare nuova fiducia nella partita di mercoledì in coppa contro Paris Levallois. L’avversario è alla portata, in campo tornerà Sakota ma c’è da stare attenti anche all’altro lato della medaglia: un ko con i francesi potrebbe essere devastante a livello di morale. E da questa Cimberio – 1 vinta e 4 perse in stagione – non ci si può necessariamente attendere una bella partita.
COLPO D’OCCHIO – Al Forum non si respira quell’elettricità che aveva caratterizzato le sfide milanesi della scorsa stagione, entrambe (campionato e coppa) dominate dalla Cimberio. Buon pubblico comunque ad Assago – 7.100 spettatori – nonostante la diretta tv, con diverse centinaia di tifosi bosini sugli spalti, con tanto di cori contro Bruno Cerella, considerato traditore della patria. Con il passare dei minuti comunque il grande impianto ambrosiano sale di calore.
PALLA A DUE – Banchi recupera uno dei tre uomini assenti giovedì in Eurolega. Si tratta del temuto David Moss, che ha assorbito l’infortunio alla spalla anche se Banchi gli evita lo starting five. Ancora out invece Gigli e l’ex varesino Kristijan Kangur. Varese non ha Sakota, squalificato, ma schiera Coleman sofferente per una distorsione alla caviglia. La guardia nel quintetto che ricalca quello di tutte le altre partite giocate fino a qui, con Clark playmaker almeno in partenza.
LA PARTITA – Il primo quarto non passerà certo alla lunga storia dei confronti Milano-Varese. Le due squadre hanno mani glaciali e si vede: al solito la Cimberio parte con il freno a mano tirato (8-2) ma viene svegliata da una schiacciata clamorosa di Coleman. Poi Polonara inizia a segnare e al 10′ Milano è avanti solo grazie a una magia di Samuels sulla sirena (14-13).
Il pivot dell’Olimpia sfrutta il passaggio in campo di Scekic per colpire la difesa ospite: il primo break è suo ma Varese trova nelle due triple di De Nicolao il carburante per ricucire. 2′ di show arbitrale scontentano tutti ma non spostano l’equilibrio della gara; Hassell dà un mini vantaggio alla Cimberio ma una tripla difficile e sulla sirena di Langford vale il 40-38 di metà partita.
Nel terzo periodo però Varese la perde, giocando 10′ largamente insufficienti (24-14 il parziale, appena migliorato da una tripla di Coleman sulla sirena): l’EA7 non esalta, ma trova il canestro con discreta continuità (Langford, Samuels, all’occorrenza Gentile) mentre all’opposto la Cimberio va a sbattere più volte. Ere e Clark rifiutano più di un tiro, il pubblico prealpino finisce la pazienza verso l’ex veneziano e invoca a gran voce De Nicolao, rimesso sul parquet da Frates quando ormai il vantaggio milanese è in doppia cifra (64-52 al 30′).
IL FINALE – L’EA7 sembra controllare senza particolari problemi il match nella prima metà del quarto conclusivo, nonostante un Polonara da santificazione immediata. Al 35′ però sono ancora 10 i punti che dividono le due squadra; serve una sferzata profonda ed arriva: assist di DeNik per Hassell, contropiede vincente di Coleman e Olimpia improvvisamente azzoppata. Il capolavoro di De Nicolao prevede un rimbalzo in difesa sulla testa di Samuels e la transizione conclusa con il canestro del 75-72. L’azione dopo però è decisiva e ribalta la partita: Hassell è bravo e sfortunato (stoppata, ma la palla gli resta tra le mani mentre barcolla e commette passi), Samuels è una pantera che prende rimbalzo, schiaccia, subisce fallo e segna il libero aggiuntivo. Troppo anche per il povero Polonara che ha esaurito i miracoli e deve arrendersi. Finisce in gloria per Milano (84-72, tripla finale di Moss a giochi fatti), e con l’amaro in bocca per la Cimberio. Un’altra volta.
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