Bambini e “vecchi” non bastano: il Varese delude

Le reti dei "senatori" Neto e Bjelanovic e il tifo dei 2.500 ragazzini delle scuole calcio non sono sufficienti a superare il fanalino di coda Juve Stabia. Il 2-2 arriva in extremis e Bressan para un rigore

Vincono i bambini – i 2.500 che hanno affollato i “distinti” e fatto il tifo per 90′ – e vincono i “vecchi”, Neto Pereira e Bjelanovic per la prima volta a segno in questo campionato. Ma a non vincere è il Varese e poco importa oggi se il 2-2 contro la Juve Stabia muove la classifica. Sottili aveva chiesto apertamente un successo alla vigilia del match, e invece è arrivato solo un pareggio agguantato per i capelli, in pieno recupero, e neppure troppo meritato. Con, tra le altre cose, un rigore parato da Bressan a Di Carmine (si era ancora sull’1-0) che però al secondo tentativo non ha fatto sconti.
Di più: la partitaccia di oggi costringerà il Varese ad andare a Bari senza Pavoletti e Fiamozzi: ammonito (e già diffidato) il primo che si è divorato due gol, espulso dopo aver concesso un penalty il secondo. Il Varese paga dunque a caro prezzo un bruttissimo secondo tempo, in cui ha lasciato il pallino del gioco alla Juve Stabia, oltre a regalarle ampie porzioni di campo. Sottili, oggi colpevole, non ha neppure captato i campanelli d’allarme suonati nella prima parte della ripresa, ha aspettato a cambiare una formazione che si stava sempre più schiacciando nella propria metà campo ed è stato punito dal pareggio di Baraye.
E dulcis in fundo, la condizione atletica dei biancorossi è apparsa deficitaria, perché nella seconda parte di gara la Juve Stabia (fanalino di coda, come il Padova che batté il Varese da ultimo) ha mostrato molta più brillantezza dei padroni di casa. Insomma, una mezza Caporetto cui ha messo una pezza il gol in extremis di Bjelanovic, favorito da una papera clamorosa di Calderoni. Troppo poco per una partita che si voleva vincere e, forse, si è creduto troppo presto di averla già conquistata.

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COLPO D’OCCHIO – Prepartita davvero emozionante al “Franco Ossola” dove, a 20′ dal via, la pista di atletica si colora con la sfilata di una marea di ragazzini. Sono i 2.500 che rappresentano scuole calcio e oratori della provincia, invitati dal Varese ad assistere al match nel settore “Distinti Nord”. Una lezione a tutto il mondo del calcio, quella del presidente Laurenza e dei suoi collaboratori.

CALCIO D’INIZIO – Alla lettura delle formazioni c’è subito una sorpresa: il titolare in fascia destra è Luigi Falcone, esterno del ’92 di origini salentine. Zecchin va così al centro insieme a Corti mentre Calil opera sulla mancina. Davanti torna titolare Neto, insieme ovviamente a Pavoletti. Braglia mischia le carte, non convoca il varesotto Contini (per lui c’era uno striscione dei compaesani di Gemonio), e si affida al 3-4-3 con Sowe e Baraye di supporto a Di Carmine. Il tecnico ospite si gioca – come in passato – il cambio di uomo e di modulo dopo aver già stampato la distinta: fuori Di Nunzio e dentro Parigini.

IL PRIMO TEMPO – Neto Pereira è il protagonista dell’avvio di gara. Il brasiliano è tonico, lancia subito Pavoletti con un gran tacco al volo (fuorigioco) e al 9′ apre le marcature (foto sopra) della partita e della sua stagione. Azione lunga, nata da destra e passata sul fronte opposto dove Pavoletti fa sponda di testa verso il brasiliano che insacca da pochi passi. Il match si mette così subito sui binari sperati da Sottili che sperava in un rapido vantaggio, e per diverso tempo sembra che il Varese sia sul punto di concedere il bis.
Non arrivano grandi azioni (una staffilata di Calil, un paio di Zecchin che però spedisce alta una punizione invitante) ma l’impressione è che i biancorossi controllino il match. La palla del 2-0 più clamorosa arriva al 38′ e ce l’ha Pavoletti che è bravo a crederci ma sbaglia la girata verso la porta, fors’anche a causa di un rimbalzo che gli alza la palla al momento della battuta. Nel frattempo Bressan aveva messo in corner (foto) un pericoloso tiro di Sowe deviato da un difensore.

LA RIPRESA – Alla ripresa del gioco arriva subito un segnale nefasto: un lungo lancio di Corti mette Pavoletti da solo davanti a Calderoni ma il bomber spreca tutto malamente con un brutto diagonale a lato. E poco dopo, è il 7′, al posto di farsi perdonare ne combina un’altra: tocco di mano su cross dal fondo di Baraje e rigore concesso senza esitazioni da Di Bello. Sul dischetto va Di Carmine che batte bene ma trova un Bressan monumentale (foto a lato) a mettere in corner. Spesso situazioni simili deprimono chi sbaglia e mettono le ali a chi si salva ma non è questo il caso.
Mentre Braglia cambia (dentro Scozzarella e Diop) Sottili resta immobile e non reagisce quando il Varese è in evidente affanno, schiacciato e senza idee. E così un tiro velenoso di Baraye da dentro l’area vale il pareggio della Juve, viziato anche da una leggera deviazione di Ely che mette fuori causa Bressan (20′).
Al 24′ entra finalmente Forte a rilevare Falcone (bravino, ma colpevole di aver perso Zampano in occasione del pareggio), poi è la volta di Franco per Lazaar ma la reazione del Varese è tutta in un tiro storto di Neto su sponda di Pavoletti. E allora la difesa biancorossa deve alzare le antenne perché gli ospiti continuano a premere. Diop è in fuorigioco (segnalato) ma si trova a un soffio da Bressan poco dopo il suo ingresso in campo. L’ultima sostituzione è la 

staffetta tra Neto e Bjelanovic (35′) e poco dopo il Varese guadagna l’uomo in più: seconda ammonizione per Jiday (fallo su Forte) e ospiti in dieci. Il Varese però non ne approfitta: solo Rea in percussione guadagna una punizione che Zecchin mette alta sulla traversa.
Poi un’azione rapida porta Di Carmine dentro l’area, Fiamozzi in scivolata prende gamba e palla e per l’arbitro (le immagini tv gli danno ragione) è di nuovo rigore. Questa volta Di Carmine spiazza Bressan e per i biancorossi il match diventa un incubo con 4′ da giocare più recupero. E proprio nel cuore del prolungamento ecco la papera di Calderoni che vale il 2-2: tiro cross di Franco senza pretese, da destra, e l’ex portiere dell’Atalanta sbaglia una facile presa alta. Bjelanovic (foto) è a due passi e di testa corregge in rete. Ma ci vuole una scivolata coraggiosa di Calil in area per respingere l’ultimo assalto delle “vespe” e deviare in corner una staffilata di Scozzarella. Finisce 2-2, ma in tanti rimangono insoddisfatti.

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Pubblicato il 01 Novembre 2013
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