Casse vuote o congelate. E il cantiere è ancora fermo

Code e rallentamenti nelle ore di punta ma nulla è cambiato da una settimana. Il cantiere di via Sant’Imerio è inesorabilmente fermo, nessuno vi sta lavorando e la ditta coinvolta ha dichiarato che tornerà al lavoro solo quando il comune avrà pagato la prima fase dell’avanzamento lavori. L’amministrazione dichiara che non può adempiere in toto, a causa del patto di stabilità. L’azienda ribatte, a sua volta, che senza soldi non può lavorare. Risultato: il muro pericolante non può essere abbandonato così. Gli abitanti della zona cominciano a spazientirsi.
Palazzo Estense ha, nelle casse, venti milioni di euro che non può utilizzare perché il Patto prevede che non si possa spendere più di quanto si incassi. Ma una soluzione andrà trovata al più presto. 

CANTIERE DI BOSTO, LA DITTA: NON CI HANNO MAI PAGATO

«Noi abbiamo saldato una quota parte del dovuto, e la ditta aveva concordato con noi, che avrebbe ricominciato a lavorare» spiega il vicesindaco. Ma l’impresa, in realtà, ha dichiarato a Varesenews, la settimana scorsa, che non avrebbe ricominciato i lavori, perché vuole che venga pagata tutta la fattura e non solo la metà: «Eppure con il loro legale avevamo concordato questo – afferma il vicesindaco Carlo Baroni – se non accadrà nulla, dovremo intavolare una nuova trattativa. Di patto di stabilità si muore, e in questo modo i comuni sono costretti solo a fare gli esattori di Roma»

Se dagli investimenti, passiamo alle spese correnti, il problema viene ribaltato. Qui mancano proprio i soldi. Nel bilancio si cercano circa 3 milioni di euro, una cifra che doveva essere restituita dallo stato centrale con gli introiti dell’Imu, ma che è stata decurtata perché una parte è destinata al fondo di riequilibrio dei comuni italiani. Tradotto: Roma non ha restituito a Varese tutti i soldi che Palazzo Estense aveva incassato. Il sindaco e la giunta hanno deciso di aggiornare la seduta di ieri e di arrivare alla prossima giunta con un accordo politico di maggioranza.