La Cimberio “smantella” la Sidigas di Vitucci

I biancorossi travolgono (85-68) Avellino e puniscono l'ex coach tornato in Irpinia tra le polemiche. Gran partita di Clark e De Nicolao, 35 punti in due: Varese resta in testa alla Serie A

Chissà se coach Frates per spronare i suoi giocatori ha rispolverato un metodo che si usava tanti anni fa, quello di appendere  in spogliatoio quegli articoli di giornale in cui Vitucci parlava di una Varese in via di smantellamento per spiegare il suo addio alla Cimberio. Fatto sta che i giocatori in maglia biancorossa hanno dato una sonora lezione all’ex tecnico che in estate ha fatto ritorno ad Avellino tra mille polemiche, con tanti tifosi che si sono sentiti traditi dall’allenatore capace di sfiorare lo scudetto con gli “Indimenticabili”. Giorni ormai lontani sia per Varese sia per il coach veneziano, alle prese questa sera con una Sidigas travolta da una Cimberio capace di chiudere il match in largo anticipo, toccare quasi con agilità i 20 punti di vantaggio e brava a chiudere 85-68, quindi con un divario importante anche in chiave futura alla voce “differenza canestri”. E poi, cose non secondarie, con questa partita la squadra di Frates resta in vetta alla classifica e porta a casa il terzo successo su altrettante partite interne in Serie A, riscattando anche il brutto match di coppa con Villeurbanne.
Ed è tutta Varese, un po’ come è accaduto spesso lo scorso anno, a meritare gli applausi convinti del PalaWhirlpool: la coppia di play è risultata devastante con Clark (foto S. Raso)fino a qui contestato e contestabile – capace di mettere a segno 20 punti con percentuali mostruose (5/5, 3/6) e di distribuire ben 7 assist ai compagni. Palloni di cui hanno beneficiato Hassell (altra prova sostanziosa), Polonara, Coleman (rallentato solo dal quarto fallo) ed Ere: il capitano è stato pubblicamente ringraziato da Frates per aver dato 29′ (e 8 punti) nonostante fosse in dubbio alla vigilia. Bravo pure De Nicolao, finalmente incisivo in attacco e valido alter-ego di Clark: la sua prova è forse quella che ha ferito di più Vitucci che lo aveva fortemente voluto a Varese e che ha cercato di trasportarlo anche in Irpinia. Nulla di fatto per Frank, un po’ come è accaduto in campo: la sua squadra ha mostrato gioco acerbo, tante imprecisioni e – un po’ come accaduto a Reggio Emilia (prima vittima di questa Varese) – mancanza di leadership definite in una serata in cui Lakovic ha perso le sfide dirette e Dean non si è quasi mai visto.

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Cimberio – Sidigas finale 85-68 4 di 32

COLPO D’OCCHIO – Fischi, boati, qualche coro “con parolacce”, ma l’accoglienza di Masnago al “traditore” Vitucci rimane nei canoni della contestazione civile. Gli striscioni che gli danno del “mercenario” compaiono in Curva Nord solo nel terzo periodo (quando Avellino attacca quel canestro e quindi il coach ha più spesso lo sguardo in quella direzione) anche se per lui non manca qualche timido applauso e uno stendardo di ringraziamento in Gradinata Ovest. Il resto del contorno fa poco notizia, se non che i quasi 1000 paganti regalano una cornice da partita di cartello con oltre 4.200 spetttatori.

PALLA A DUE – Ere, in dubbio fino al pomeriggio (ma forse Frates ha fatto un po’ di pretattica a riguardo…), gioca e anzi parte nel quintetto in cui è confermato anche Polonara, nonostante il rientro di Sakota che ha scontato la squalifica in campionato. Vitucci si affida a Lakovic in regia, tiene inizialmente fuori Hayes e mette sotto canestro Kaloyan Ivanov, gemello dell’ex biancorosso Dejan.

LA PARTITA – Che KeeKee Clark sia in serata lo si vede subito: quando il play si trova davanti Lakovic (talento enorme, ma gambe rese lente dall’età) lo brucia in velocità una, due, tre volte guadagnandosi subito applausi convinti. Varese mette così subito avanti la testa, anche perché sotto i tabelloni anche Hassell comincia con il piglio migliore, con punti, rimbalzi e difesa. Il 20-13 di un primo quarto caratterizzato dallo 0/9 complessivo dall’arco è fotografia giusta dei primi 10′ di gara.
E visto che serve qualche tripla per aumentare il punteggio, ecco le due di Ebi Ere (bellissima la seconda, in uscita dai blocchi), a sospingere la Cimberio e infiammare i tifosi. Ci si mette anche Coleman con i suoi guizzi e così Varese va all’intervallo su un rassicurante 44-31, arrivato tutt’altro che per caso.
Frates ha risposte convincenti anche quando cambia i quintetti ed è addirittura “favorito” dal quarto fallo di Coleman, che da problema si trasforma in risorsa. Il coach biancorosso va infatti con il doppio play e trova un De Nicolao ficcante e determinato, non solo in difesa (dove è spesso protagonista) ma anche in attacco. Lo “Squalo” dà un buon contributo nel terzo periodo, chiuso da un triplone frontale di Polonara oggi molto bravo nel selezionare i tiri e nell’evitare troppe conclusioni da fuori. Varese veleggia intorno ai 20 di vantaggio e la terza sirena ne è la conferma (69-50).

IL FINALE – Chi si aspetta un Vitucci pronto a giocarsi il tutto per tutto (quintetti più aggressivi, difesa dura, magari la zona che aveva latitato lo scorso anno) resta sorpreso dal fatto che Avellino non reagisca o quasi a questa situazione. Certo, Dean si fa vedere in una serata abulica (molto meglio allora Thomas, preciso e intelligente nelle scelte) e rimargina un po’ la ferita ma Varese ha troppa voglia di vincere e torna ad aprire il campo con le sventagliate da fuori di Clark e De Nicolao. Insomma, una festa: il pubblico capisce, si adegua, si alza, canta, balla e sbeffeggia Vitucci (“salta con noi”) sicuro dei due punti e della larga vittoria, 85-68. Ora si va a Valencia prima e a Sassari poi, per un durissimo doppio impegno esterno, ma almeno il morale è quello giusto per un calendario del genere.

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Pubblicato il 03 Novembre 2013
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