Rame, saccheggiato il cimitero: via canaline e tetti delle cappelle
Un team di ladri in azione nella notte. Risultato: oltre 70 metri lineari di canali fatti del prezioso metallo hanno preso il volo. Scardinato anche il cancello di servizio del camposanto
Hanno spaccato il cancello di servizio per entrare, nella notte, e lavorare con calma al rame di canaline e coperture delle cappelle del cimitero. Il risultato è stata l’asportazione di oltre 70 metri lineari di grondaie in rame del chiostro che protegge i colombari, oltre alle due coperture, sempre del prezioso metallo rosso, di due cappelle di famiglia ad Azzate. Ad accorgersi dei fatti, l’addetto comunale al cimitero questa mattina, 18 novembre, alle 7. Subito sono stati avvertiti i carabinieri e in mattinata verso le 10 la notizia era già rimbalzata per tutto il paese, con persone che sbigottite facevano il punto dei danni, tra cui anche l’assessore Gianmarco Beraldo: «Il cimitero non è dotato di impianto di video sorveglianza – spiega – e il cancello è stato risistemato pochi giorni fa: ora è stato divelto e il metallo tagliato per scardinarlo, così da permettere l’ingresso di quella che somiglia più ad una squadra di lavoro, di gente di mestiere, che non ad un manipolo di semplici ladri».
Sempre di prima mattina i carabinieri della stazione di Azzate avevano già fatto un sopralluogo e la denuncia verrà probabilmente formalizzata nel corso della giornata. Certo la portata del lavoro svolto dai ladri hanno è notevole: si può ipotizzare che una volta entrati nel cimitero aprendo il cancello di servizio i saccheggiatori di rame – erano ad occhio più di due perché il lavoro svolto è stato molto e ben organizzato – hanno cominciato dalle canaline del chiostro che protegge i colombari e non più vecchio di una quindicina d’anni. Siamo in una zona del cimitero di via XXV Aprile che dà verso il bosco. Non vi sono molte case nelle vicinanze e il lungo lavoro di rimozione dei canali, con tanto di spostamento dei coppi, non deve aver destato particolari attenzioni. La stessa cosa non può dirsi per le opere di asportazione nelle due cappelle depredate, una delle quali, tra l’altro, dedicata alla memoria dei defunti della famiglia Ghiringhhelli, l’imprenditore e sindaco di Azzate cui è dedicata la statua che sorveglia il Belvedere.
Proprio per far saltare la copertura in rame di questa cappella, per i quali i profanatori hanno utilizzato una delle scale a rotelle di servizio ai colombari, è crollata la totalità del cornicione in pietra posta nella parte posteriore della struttura: è probabile che il peso di questa copertura, ad occhio di diversi quintali, cadendo abbia prodotto un tonfo, o un rumore che ha messo in fuga i malfattori: per terra sono rimasti i pesanti pezzi frantumati.
Questa è solo una delle ipotesi che appunto venivano fatte stamani in costanza degli eventi che hanno causato danni ad occhio quantificabili in diverse migliaia di euro: i ladri hanno lavorato con impegno: ci vorranno diversi giorni di mano d’opera fra lattonieri e muratori per rimettere in sesto le tegole, appoggiate con minuzia una sopra l’altra per consentire lo sgancio dei preziosi canali in rame. Una volta finite a terra, le canaline sono state “ripulite” dal legname di carpenteria in un prato all’interno delle mura del camposanto.
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