Forconi: continua la protesta varesina, ma il movimento si spacca
In vista della manifestazione di mercoledì prossimo, due dei leader prendono le distanze e annunciano che non parteciperanno: “troppo alto il rischio di infiltrazioni e scontri”
«Sono contento di questa decisione» Cristiano Pala commenta così la notizia della mancata partecipazione alla manifestazione prevista per il 18 dicembre a Roma, di buona parte dei comitati aderenti al cosiddetto movimento dei forconi. Pala, insieme ad alcune decine di persone, sta presidiando la rotonda del ponte di Vedano da una settimana.
Anche oggi, domenica 15 dicembre, nonostante le notizie della spaccatura in seno al movimento, alcune decine di persone aderenti al Comitato 9 dicembre, si sono date appuntamento a Vedano per rallentare il traffico dello snodo. «Non ci stiamo dissolvendo e anzi, quello che i giornali non dicono è che siamo già 8 milioni» continua Pala, «i presidi continueranno a oltranza».
Ma la sicurezza di Pala, e di chi come lui porta avanti la protesta, cozza con il colpo di scena annunciato dai portavoce del Comitato sul loro sito internet. Mariano Ferro e Andrea Chiavegato, due dei leader del movimento, hanno infatti pubblicato una nota in cui prendono le distanze da Danilo Calvani, "quello della jaguar", dichiarando che non aderiranno alla manifestazione prevista a Roma mercoledì prossimo, per paura di possibili infiltrazioni capaci di provocare disordini e scontri di piazza. «La protesta è e deve rimanere sul piano democratico e pacifico – ha detto Chiavegato al quotidiano La Repubblica – Se qualcuno vuole alimentare pensieri strani, allora noi prendiamo le distanze».
«Non parteciperemo al raduno di mercoledì a Roma, per senso di responsabilità e per motivi di ordine pubblico – ha aggiunto Mariano Ferro – perché temiamo strumentalizzazioni» Calvani, ritenuto da più parti vicino ai movimenti di estrema destra, aveva ribadito più di una volta la sua determinazione a sostituire in toto l’attuale classe politica italiana con un governo retto dalle forze dell’ordine. Nonostante la presa di distanza degli altri due leader, il cinquantunenne di Pontinia ha detto di voler comunque manifestare. «Mercoledì saremo in piazza – ha spiegato Calvani – Non vogliamo nessuna trattativa. Non si può fare la lotta e contemporaneamente trattare col governo. Come avevamo stabilito andiamo avanti ad oltranza. Bisogna essere onesti con la gente. Non è giusto fare patti e accordi con chi il giorno prima diceva di voler delegittimare. Sarà una manifestazione pacifica, dopo la quale manterremo il presidio a piazzale dei Partigiani».
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha invitato tutti i partecipanti alla manifestazione a restare dentro le leggi dello Stato. Mentre Enrico Letta, dal palco dell’assemblea nazionale del Pd che si è tenuta stamani a Milano, ha duramente criticato le provocazioni antisemite sentite negli ultimi giorni, puntando il dito contro chi “liscia al pelo alle proteste”. Riferimenti non troppo velati ai militanti di Casapound. «È vero, Calvani rappresenta la parte meno chiara del movimento, per questo capisco la scelta di Ferro e Chiavegato e da qui la condividiamo appieno». Ha concluso il rappresentante varesino Pala, preparandosi a un’altra notte di presidio.
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