Made in Italy e nuove tecnologie, il futuro è già qui e gli artigiani lo sanno

Un incontro organizzato da Confartigianato svela le potenzialità di software e stampanti 3d. Designer, ingegneri, grafici, odontotecnici, artigiani, hanno potuto avere una dimostrazione delle potenzialità

Non ci sono limiti alle possibilità. È questa l’idea che Confartigianato suggerisce ai propri associati con l’incontro “Progettazione 3D e Rendering” che si è svolto martedì 10 dicembre nella sede dell’associazione a Tradate all’interno di “L’Officina delle Idee”, la cornice che raccoglie le iniziative di Confartigianato Imprese Varese sul fronte del digitale.
I partecipanti all’incontro, designer, ingegneri, grafici, odontotecnici, artigiani, hanno potuto avere una dimostrazione delle potenzialità offerte dai nuovi software per progettare immagini virtuali di oggetti in 3D. Il passaggio successivo, una volta approvato il progetto, è lo stampo dell’oggetto. Naturalmente con una stampante in tre dimensioni.
«Apriremo presto un’officina digitale – dice Angelo Bongio di Confartigianato – in cui siano a disposizione tutti gli strumenti necessari, dai software alle stampanti 3D, per progettare e realizzare nuove idee». Un’officina nella quale saranno messe a disposizione non solo le tecnologie, ma anche la possibilità di condividere idee, abilità e saperi. 
Si chiama digital manufacturing, manifattura digitale per chi non ami troppo gli inglesismi, ed è quello su cui stanno puntando dagli Stati Uniti all’Europa, per rilanciare il settore manifatturiero in tutte le sue declinazioni.
Laboratori in cui grazie ad una quota associativa annuale, si accede a spazi dotati di tecnologie a disposizione degli soci.
 Abbattimento dei costi, riduzione dei tempi e creazione di reti, sono gli obiettivi alla base dell’officina digitale.

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«Confartigianato Varese ha iniziato questo percorso – continua Brongio – all’indomani del congresso del maggio scorso. Abbiamo organizzato per i nostri associati varie iniziative rivolte a questo mondo. Ora vogliamo spingerci oltre, con l’organizzazione di corsi specifici».

Umberto Rega, responsabile delle formazione, chiarisce meglio quest’ultimo punto: «Partiranno a breve due corsi base. Uno per imparare a conoscere Key Shop, un software molto potente che permette di realizzare delle presentazioni molto efficaci del prodotto. L’altro per imparare a usare Rhinoceros, un programma che permette di progettare in 3D». I corsi verranno organizzati in modo da coprire sia il sud che il nord della provincia, prevedibilmente a Busto Arisizio e Varese.


Sempre durante la serata Riccardo Pietro Visentin, considerato un pioniere nell’utilizzo di queste tecnologie, ha dato una dimostrazione dei software. «È un futuro accessibile e noi non siamo indietro. Stiamo crescendo e gli artigiani digitali in provincia di Varese si stanno moltiplicando».
Visentin vede la possibilità di implementare una serie di servizi come le prove dinamiche dei prototipi, consentendo di abbattare tutti quei costi che altrimenti richiederebbero più prove e quindi maggiori spese. Dichiara, Visentin: «Una volta c’era volta il modellista, oggi il pc con software di progettazione e rendering. Una volta il tornio, oggi la stampante in 3D. Una volta tempi lunghi e costi; oggi rapidità e sostenibilità. Chi viene dal mondo della manualità è avvantaggiato nell’utilizzo dei software e delle tecnologie, perché cambiano gli strumenti ma non i processi mentali tipici dell’artigianato».
Conclude, Visentin: «L’artigiano digitale unisce l’esperienza ai nuovi strumenti che possono rendere il lavoro più veloce, più preciso, ancora più personalizzato e meno costoso. I passaggi che portano al prodotto sono gli stessi: conoscenza del materiale, del calcolo, delle proporzioni, della resistenza, dell’utilità, dell’unicità. Non sono cambiato come imprenditore; mi sono evoluto per dare alle imprese qualcosa di nuovo e di cui hanno bisogno. Ho qualificato le mie priorità: oggi la mia attività è polivalente e trasversale. Un mix di produzione, formazione e consulenza».

A margine dell’incontro alcuni partecipanti hanno espresso un vivo interesse per l’argomento. «Conoscevo già questo software – dice il titolare della Morigi – ma è sicuramente utile un aggiornamento». Ambrogio Novati, un artigiano attivo nel settore della falegnameria aggiunge: «L’iniziativa è sicuramente interessante e il futuro è questo. Ora si deve vedere come troverà un’applicazione pratica». Anche due studenti del liceo scientifico si sono presentati all’incontro: «Ci interessa tutto ciò che ruota attorno ai fablab e ai makers –dicono- per questo abbiamo proposto l’argomento a scuola per una seria discussione in merito».

L’appuntamento di ieri sera a Tradate, si inserisce in un percorso che ha già visto impegnata la Confartigianato varesina in questi ultimi mesi con: la visita di alcune nostre imprese alla Maker Faire di Roma (prima edizione europea della fiera dedicata ai maker); la presentazione de “La società dei maker”, ultimo libro del sociologo inglese David Gauntlett (con la presentazione di Stefano Micelli) nel quale si dà risalto alle qualità innate del Made in Italy e dell’artigianato: creatività, flessibilità, dinamismo, unicità nei prodotti; ed, infine, i corsi dedicati ai diversi settori merceologici su digitale, social, media marketing.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2013
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