Banks non basta, la Cimberio si ferma a Siena

La Cimberio nasce e muore con Adrian Banks. Esagerando, ma non troppo, si può descrivere così la sconfitta patita dai biancorossi a Siena (87-79) che riduce di molto le speranze biancorosse di qualificarsi alla Final Eight di Coppa Italia. Nella squadra di Frates brilla infatti la serata della guardia americana che segna 24 punti in altrettanti minuti passati sul parquet: pochi (i minuti) perché resta a guardare per tutto il secondo periodo a causa di due falli (scelta discutibile, quella del coach) e perché nel quarto decisivo è costretto a lasciare il campo per una distorsione alla caviglia. Dottore e massaggiatore lo hanno anche rimesso in piedi in tempo utile per il finale ma a quel punto la Cimberio non ha avuto la forza di riagguantare la Montepaschi che ha chiuso i conti con qualche rimbalzo d’attacco pesantissimo sull’economia del risultato. E qui si apre il fronte del problema più urgente da risolvere per i dirigenti biancorossi: ora infatti Frank Hassell è balzato in testa alla classifica del “problema principale” di Varese e rimane il maggior indiziato per essere tagliato. La sua prova, accoppiata a quella di Scekic (il primo non difende, il secondo non attacca, entrambi faticano a rimbalzo e vengono dominati da Hunter seppur in modo differente), lascia scoperta Varese sotto i tabelloni dove vengono persi tutti i duelli. E non può bastare un buon Polonara, giocatore atipico, a tenere in piedi il reparto lunghi. L’altra grande incognita però coinvolge tutto il complesso biancorosso: è la difesa che lascia autostrade aperte ai giocatori senesi che a più riprese, e giustamente, colpiscono in libertà tanto da sotto quanto da fuori. Insomma, la bella doppietta di vittorie ottenute tra Natale e Capodanno è servita a puntellare la classifica della Cimberio (cosa comunque utile) ma non a dare una svolta alla stagione. E domenica prossima a Masnago, contro una Roma appena ferita dal ko interno con Venezia, ci sarà una partita tutt’altro che semplice.

COLPO D’OCCHIO – Ancora Siena, ancora il PalaEstra. Varese ci torna per l’ennesima volta – la sesta in meno di un anno – anche se questa volta per la Cimberio le sole cose in palio sono i due punti e una bella fetta di qualificazione alle Final Four. Solito pubblico caldo e numeroso, solito supporto di un gruppo di tifosi biancorossi a partire dal drappello con lo striscione degli Arditi.

PALLA A DUE – Se Varese è sempre la stessa (recuperato anche Rush dal problema muscolare, anche se sarà poco utilizzato), la Siena di Crespi è ben diversa rispetto a quella affrontata in Supercoppa. Non ci sono più né Hackett, finito a Milano a suon di euro, e Rochestie mentre fanno il loro esordio in biancoverde Haynes e Janning: il primo arriva proprio dall’EA7, il secondo è cavallo di ritorno dal Cibona.

LA PARTITA – L’avvio di Varese è da acceleratore pigiato e inceppato: i biancorossi scattano sul 2-9 ma a metà periodo Siena è già a ridosso perché se la Cimberio non segna, lascia ai biancoverdi contropiedi facili e solitari in cui si esalta Haynes. Clark, 2/2 dall’arco, tiene avanti i suoi che chiudono avanti 24-25 il primo periodo, pur con Banks in panchina con due falli in 8′.
Il secondo parziale però è già decisivo e spegne molte delle speranze lombarde: Frates decide di tenere seduto Banks fino all’intervallo e senza il proprio trascinatore offensivo l’attacco si blocca. E, come spesso accade, anche la difesa si spegne concedendo percentuali mostruose alla squadra di Crespi. Haynes segna un punto al minuto, Hunter ruggisce sotto i tabelloni mentre Varese si ferma a 12 punti (a 28!) messi a referto dai soli Clark e Hassell. Così si va negli spogliatoi con un punteggio che è quasi una sentenza: 52-37.
Sarà una caso, ma con Banks sul parquet la musica è ben diversa: la guardia attacca in velocità la difesa senese e quando non segna guadagna (e realizza) liberi a ripetizione perché la Montepaschi se può, lo picchia. Adrian mette 15 punti in 10′ e con lui la Cimberio risale sino al -6 prima di chiudere il quarto – con Scekic preferito ad Hassell – sul 73-64.

IL FINALE – Le speranze di vittoria si riaccendono nei primi possessi del quarto conclusivo: Ere e Clark segnano i punti del -3 ma un rimbalzo d’attacco convertito in due punti da Janning respingono l’assalto. Poi, sull’ennesimo arrembaggio al canestro di casa, Banks finisce a terra girandosi la caviglia e deve uscire tra gli applausi del pubblico toscano, a metà tra l’omaggio e il sollievo. Varese per la verità non molla ma la perdita di Adrian si fa sentire e la Montepaschi guadagna qualcosa con Hunter. Siena per la verità non ammazza la partita, sbagliando alcuni tiri aperti, anche se la Cimberio ne approfitta fino a un certo punto; sono 5 i punti di distacco quando Banks rientra ma sbaglia un’azione in contropiede e allora Siena decide di vincerla. Hunter domina a rimbalzo offensivo, Haynes mette i liberi dopo l’ultimo canestrone di Adrian e la sirena incornicia un’altra vittoria della Mens Sana: finisce 87-79 e per Varese le Final Eight sono appese a un filo.

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