Da Donatello a Lippi

La mostra di Palazzo Pretorio, dopo quattro mesi di apertura al pubblico, chiuderà questo lunedì, 13 Gennaio

Piccolo tesoro nascosto tra i colli toscani, Prato è una città antica e piena di angoli folcloristici che solo di recente ha ritrovato uno dei suoi gioielli più belli, il Palazzo Pretorio, uno dei palazzi pubblici più belli dell’Italia centrale. Riportato ai vecchi splendori da un minuzioso lavoro di restauro durato ben sedici anni ma che alla fine, come per ogni storia a lieto fine, lo ha restituito alla città. E quale modo migliore per festeggiare di una mostra che mette sotto i riflettori alcuni tra gli autori rinascimentali più belli della nostra storia e per di più particolarmente legati alla città di Prato quali Paolo Uccello, Filippo Lippi, Fra Diamante e Filippino Lippi?

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Una domanda che devono essersi posti anche i curatori dell’Officina Pratese dato che dal 13 settembre il neonato museo di Palazzo Pretorio ospita una raccolta di opere di questi grandi autori, in gran parte provenienti da raccolte private o da musei esteri. Un’occasione per questo tanto più preziosa per ammirare opere di solito non disponibili sul nostro territorio nazionale.

La mostra, piccola ma significativa, occupa il primo e il secondo piano dell’antico palazzo cittadino, conducendo il visitatore attraverso un percorso che, partendo da due opere in terracotta di un giovanissimo Donatello, lo traghetta attraverso la produzione artistica del rinascimento pratese, fino ad arrivare a Filippino Lippi.

Il prezzo della visita, dieci euro, non è indifferente per una mostra così piccola, questo è però mitigato dalla possibilità, con un biglietto integrativo di solo un euro, di visitare il museo dell’opera del Duomo, il museo di pittura murale della chiesa di San Domenico e le bellissime cappelle del Duomo di Prato, affrescate sempre da Filippo Lippi e da Paolo Uccello, oltre a dare accesso a dare accesso a numerosi sconti presso altre mostre e musei della città. Un quadro, se mi permettete il gioco di parole, in definitiva, per soli undici euro complessivi, molto positivo.

A tutti quelli di voi che si trovassero nelle vicinanze della Toscana mi sento quindi di consigliare una capatina a Prato, non solo per vedere la mostra ma anche per visitare questa bella città carica di storia e di arte.

Fate attenzione però! La mostra infatti, dopo quattro mesi di apertura al pubblico, chiuderà questo lunedì, 13 Gennaio. Quindi se siete interessati e vi trovate nei paraggi questa potrebbe essere una buona proposta per passare il vostro Sabato o la vostra Domenica, strizzando l’occhio non solo all’anima ma anche al palato grazie al gran numero di ristoranti e osterie tipiche che può vantare la città, dove potrete sicuramente assaporare oltre alla buonissima cucina toscana anche l’accoglienza e il buon umore di queste genti. Marchio di fabbrica di un popolo antico nello spirito e nelle tradizioni forse anche più dei monumenti che lo circondano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2014
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