Ferrovia, avanti con le (piccole) opere ma serve una soluzione per le terre

Pochi operai in cantiere: quasi finiti i lavori di ricucitura del territorio ma ora serve l'accordo fra le aziende per far ripartire i veri scavi. Nossa, Cgil: "a marzo finiscono gli ammortizzatori sociali"

Al cantiere ferroviario dell’Arcisate-Stabio si lavora ma decisamente non pullula di operai e di grosse movimentazioni. Con l’inizio del nuovo anno i sindaci e i sindacati hanno voluto rilanciare l’allarme per tenere viva l’attenzione sull’andamento di un’opera così impattante per il territorio e che, per ora, non vede al lavoro più di una manciata di operai per opere per lo più collaterali. Sono tutti quei lavori concordati con i sindaci per ridurre l’impatto del cantiere sul territorio e portare avanti l’opera qua e la.
Oggi per esempio, mercoledì 8 gennaio, i (pochi) operai sono al lavoro per lo più al viadotto della Bevera, da settimana prossima ne arriveranno a regime circa 40 (tra operai e impiegati) sui 200 previsti. In un cantiere che, di fatto, è ancora deserto.

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Arcisate-Stabio, un cantiere ancora deserto 4 di 9

I lavori per i quali sono attualmente impiegati sembrerebbero essere paradossalmente in anticipo rispetto al cronoprogramma concordato alla ripartenza (la terza) del cantiere a ottobre dello scorso anno. Non lo sono, naturalmente, rispetto al vero cronoprogramma, quello che riguarda lo scavo vero e proprio e la movimentazione massiccia delle terre. Quello, per quanto se ne sa attualmente, è ancora un punto interrogativo.
L’assessore regionale a Viabilità e Trasporti Maurizio Del Tenno (la Regione non è direttamente competente sul cantiere ma sta seguendo da vicino la vicenda) ha spiegato che "è ancora in corso la definizione dei progetti esecutivi per l’utilizzo dei siti per lo stoccaggio delle terre e rocce da scavo, per la cui approvazione è competente il Cipe"; che attualmente l’azienda lavora alle "opere di ricucitura del territorio" concordate con i sindaci e che "le parti (le aziende Ics e Rfi) hanno dato inizio alla trattativa per raggiungere un’intesa, entro la fine di gennaio".
I sindacati non hanno però intenzione di lasciar abbassare i riflettori puntati sul cantiere. Per i lavoratori esiste un limite e loro lo sanno: «a marzo saranno esauriti tutti gli ammortizzatori sociali disponibili – spiega Flavio Nossa, di Fillea-Cgil – dopodiché, senza la soluzione sulle terre, non ci saranno altre cartucce a disposizione e questo non deve accadere».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Gennaio 2014
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