Ancora da completare il recupero della parte bruciata

Secondo il sindaco di Gallarate, comune proprietario della struttura, l'appalto potrebbe partire tra due mesi. Il valore è tra 1 e 1,5 milioni di euro, da coprire con assicurazioni

Un museo che rinasce, ma che ancora attende il giorno del recupero completo. Ad un anno di distanza dall’incendio del giorno di San Valentino, il giovedì di fiamme e acqua, il museo Maga di Gallarate ha riaperto la sede di via De Magri, porta avanti nuovi progetti con spazi già adatti ad ospitare una vera e propria mostra,ma la riapertura dell’ala direttamente interessata dall’incendio dovrà attendere ancora: "Entro due mesi andremo all’appalto complessivo, ci siamo dati come scadenza il dicembre di quest’anno", spiega il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani che – da rappresentante pro tempore del Comune cui appartiene la struttura e da ingegnere – sta seguendo direttamente il lungo recupero dell’edificio. "Dopo aver bonificato la parte non direttamente interessata da incendio, ma comunque intaccata dai fumi e dall’acqua, sono iniziati i lavori tecnici della parte interessata dall’incendio: abbiamo ottenuto la idoneità statica, con un parere abbastanza positivo perché, a differenza dell’orditura secondaria del tetto che è stata intaccata, la struttura portanti in travi lamellari è staticamente idonea". Le fiamme hanno bruciato i travetti e il rivestimento interno del tetto, ma non hanno intaccato le travi principali, grazie al continuo lavoro dei vigili del fuoco per tenere sotto controllo l’incendio, per ore. Il problema, però, è stato rappresentato anche dall’acqua, quella riversata dai pompieri per domare le fiamme, ma anche quella che è entrata nell’edificio prima che si approntasse il tetto provvisorio (un ritardo che i partiti di opposizione hanno spesso rimproverato all’amministrazione comunale).
E qui si apre il secondo capitolo: il recupero completo della "ala vecchia", l’edificio storico inglobato dal museo che è stato interessato dalle fiamme, deve passare anche da un continuo lavoro di deumidificazione. "Proprio oggi pomeriggio abbiamo incontro con i periti", spiega il sindaco Guenzani(foto d’archivio), aggiungendo che le prossime fasi comprendono il progetto di ricostruzione strutturale della copertura, la ricostrzione della la parte tecnologica del tetto (vale a dire gli isolamenti, i pluviali), il ripristino interno e, appunto, la "deumidificazione".Tutti passaggi che il Comune vorrebbe affidare con un appalto: "Penso che entro un paio di mesi si possa andare all’appalto", prevede Guenzani. "La scadenza che ci si deve dare è al massimo il dicembre di quest’anno". Per essere pronti all’anno di Expo, scadenza fondamentale.

Le foto della parte bruciata – il sopralluogo di fine maggio nel museo incendiato

Nel frattempo, il Museo non è rimasto fermo, arrivando anche ad aprire la mostra con le opere della collezione, recuperate in parte con i rimborsi delle assicurazioni (una delle quali era ed è specifica per le opere di proprietà). La ricostruzione del museo passa dai finanziamenti di Fondazione Cariplo (250mila euro) e di Regione Lombardia (150mila euro), anche se per ora molta responsabilità è in carico al Comune: "In attesa dell’importo assicurativo definito dai periti, abbiamo inserito in bilancio una “cifra cuscinetto” per dare continuità", spiega il sindaco (il bilancio 2014 andrà in consiglio comunale a fine febbraio, giocando d’anticipo e un po’ d’azzardo  rispetto alle incertezze governative a Roma). Ma quanto vale la ricostruzione del museo? "Abbiamo un importo previsto di 500mila euro per il tetto, con isolamenti termici e manto arriveremo a un costo complessivo tra 1 mln e un 1,5 mln che ci auguriamo possano essere coperto dalle assicurazioni".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2014
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