Associazioni contro la violenza: “In Parlamento scene inqualificabili”

Acli, Auser, Cgil, piccole e grandi associazioni stigmatizzano con una lettera ai deputati i comportamenti visti nei giorni scorsi: "Ci impegniamo tutto l'anno per diffondere cultura non violenta e poi succedono risse e insulti"

Stufi di vedere scene di violenza fisica e verbale nel parlamento italiano. A dirlo, dopo gli ultimi episodi che si sono verificati in seguito alla conversione del decreto Imu-Bankitalia, sono le associazioni di Busto Arsizio che durante tutto l’anno si impegnano ad organizzare dibattiti, convegni contro la violenza di ogni tipo: da quella contro le donne a quella delle organizzazioni mafiose. Sono l’Acli Busto Arsizio, Auser Filo Rosa, Auser, Anpi sez. Busto Arsizio, Legambiente, Amici del Quadrifoglio, Allegra Brigata Sinetema, Masci Busto Arsizio, Comitato Soci Coop Lombardia, Cgil Busto Arsizio. Ecco cosa scrivono nella loro lettera aperta:

Siamo un gruppo di persone che aderiscono a diverse associazioni di volontariato e a organizzazioni sindacali della città di Busto Arsizio.
Siamo coloro che hanno organizzato dibattiti e convegni contro la violenza sulle donne,
che hanno invitato don Gallo per parlare dei diritti di ogni persona,
che hanno organizzato dibattiti, spettacoli teatrali contro le mafie.
In una parola siamo l’espressione della stragrande maggioranza della cittadinanza bustocca formata da persone civili, laboriose, non violente.
Dobbiamo dirlo: siamo veramente indignati dalle scene di violenza a cui abbiamo assistito.
Il Presidente Napolitano, un uomo di 88 anni colto e mite a cui tutto il Parlamento ha chiesto di restare, è stato chiamato “il boia Napoletano”.
La deputata Lorena Lupo, che tentava di scavalcare il banco del Governo, è stata colpita con una manata da un questore.
Alcune parlamentari del Partito Democratico sono state pesantemente offese da un Deputato del M5S.
Alla Presidente Boldrini è stato riservato un trattamento ancora più crudele e inqualificabile con un esplicito incitamento mediatico allo stupro.
Lasciamo agli psicologi e ai sociologi dare la spiegazione del perché ad una donna e solo ad una donna si rivolgono offese sessiste.
Noi diciamo semplicemente che siamo inorriditi di fronte ad un tale abbassamento del livello culturale e morale di chi dovrebbe rappresentare la Nazione.
Ignoranza, turpiloquio, aggressività, violenza verbale non sono utili al risanamento della società ma al suo ulteriore imbarbarimento che ci porterà prima o poi alla violenza fisica.
Noi vogliamo che questa deriva si arresti.
Facciamo appello ad ogni uomo e ad ogni donna affinché si discuta in ogni sede del pericolo che vediamo all’orizzonte.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2014
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