Cento posti in più e uno spazio verde, il carcere risponde a Strasburgo
Presto saranno completati i lavori anche per l'ampliamento della sala colloqui. Soddisfazione del direttore Orazio Sorrentini: "Sforzo congiunto per migliorare la qualità della vita dei detenuti"
E’ passato poco più di un anno da quando la corte europea per i diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per il suo sistema carcerario e oggi il direttore della casa circondariale di Busto Arsizio Orazio Sorrentini comincia a tracciare un primo bilancio di quanto si sta facendo per migliorare la qualità della vita dei detenuti, circa 400, attualmente sistemati in via per Cassano: «Non appena il meteo sarà più clemente organizzeremo una visita per la stampa – racconta – nella nuova sala colloqui in fase di ampliamento e nell’area verde che stiamo attrezzando». Si tratta di un primo miglioramento realizzato in economia dal carcere, ovvero con fondi propri.
Sorrentini è ottimista anche sui lavori al piano detentivo: «I lavori procedono speditamente anche su questo fronte – racconta – entro maggio dobbiamo essere pronti per evitare multe dall’Unione Europea e gli operai stanno lavorando velocemente per trasformare l’area che ospitava i detenuti tossicodipendenti in un’ala per il trattamento avanzato destinato ad ospitare coloro che lavorano all’interno della struttura carceraria nella cioccolateria e nella panetteria». Saranno loro, dunque, ad occupare le nuove celle, tutte dotate di water e doccia, che garantiranno circa un centinaio di posti in più rispetto all’attuale capienza.
Una vera rivoluzione per la casa circondariale di Busto Arsizio e per coloro che ci devono scontare la pena, dopo anni di denunce e di appelli qualcosa si sta muovendo per riportare la struttura a livelli accettabili. La risposta data, forse, non sarà sufficiente a riportarla nella media europea ma lo sforzo, sia da parte della direzione che dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, va nella giusta direzione.
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