Dieta vegetariana nelle mense scolastiche? Gli studenti si confrontano

Acceso dibattito al liceo di Gallarate nel confronto "Wedebate" organizzato nell'ambito del progetto didattico che mira a sviluppare senso critico e arte oratoria tra i giovani

La comunicazione dei ragazzi, un problema? Al Licei di Viale dei Tigli per imparare a 

confrontarsi si è deciso di insegnare l’arte del dibattito.
 
Il progetto WeDebate, la rete regionale a cui partecipano i Licei di Viale dei Tigli, porta enormi  vantaggi ai ragazzi d’oggi, spesso limitati a comunicare virtualmente e con abbreviazioni. 
Si sperimenta un modo di discutere secondo norme stabilite da un regolamento, sviluppando competenze e abilità che li avvantaggino non solo in ambito scolastico, ma nelle loro possibilità future. Il dibattito è parte di un ampio e articolato progetto rivolto a quattro classi quarte dei Licei e coinvolge numerosi docenti di diverse discipline, Storia e Filosofia, Scienze e Inglese. Durante l’ultimo dibattito, tenutosi giovedì 13 febbraio presso i Licei, è emerso come la preparazione che precede l’incontro definitivo, sia fondamentale. 
 
I membri delle due squadre (pro e contro) si sono confrontati sul tema "Le linee 
di sviluppo nazionali per la ristorazione scolastica devono ridurre le porzioni di carne 
fino all’eliminazione, volgendo verso una dieta vegetariana”. 
Dopo un incontro di inquadramento sugli Stili alimentari e sulla loro sostenibilità sul piano nutrizionale, economico e ambientale, tenuto dalla Dott. Alessandra Zambelli, tecnologo alimentare, le classi hanno approfondito le tematiche proposte. 
 
Durante il dibattito i relatori hanno sfoggiato preparazione e una grinta argomentativa. Così la giuria, composta dalla dott. Zambelli e da due studentesse esperte di debate, Faryal Choudry e Elisabetta Colombo, pur apprezzando la competenza di entrambe le squadre ha assegnato la vittoria alla tesi PRO. Il confronto a colpi di dati e ricerche delle più prestigiose agenzie è stato acceso, ma rispettoso, "hanno saputo destreggiarsi molto con gli argomenti " ha affermato la Dott.ssa Zambelli, "è stato davvero difficile decretare un vincitore". 
 
«Questa esperienza è incisiva per la formazione – spiega la Prof.ssa Aliverti, coordinatrice del progetto – si mettono i ragazzi di fronte ai problemi del nostro tempo e, a prescindere dalla loro iniziale posizione, devono sostenere la tesi a favore o contraria, argomentando. Questo porta a migliorare le capacità critiche, a mettersi nei panni dell’altro per capire quali siano le sue più solide motivazioni, in modo da poterle smontare, ma anche per proporne di migliori e più convincenti. Tutto ciò, oltre a sviluppare le competenze comunicative (andare al punto in un tempo molto breve, essere chiari e comprensibili), con sicuro vantaggio per interrogazioni, stesura dei temi etc., serve anche ad abituare i ragazzi a rispettare le tesi avversarie, a prendere sul serio gli interlocutori, in un gioco dal chiaro risvolto di educazione alla cittadinanza. Infine, ma non meno importante, questa metodologia porta a lavorare in gruppo: le squadre devono elaborare una strategia argomentativa e un efficace gioco di squadra». Come confermano gli stessi ‘debaters’ intervistati, vincitori del confronto, Carlotta Foglia e Riccardo Castelli: «si impara a parlare in pubblico, a far capire le proprie idee, aumentando la fiducia in se stessi; si acquisisce uno spirito critico che prima non si possedeva e si approfondiscono le proprie conoscenze sull’attualità». 

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Pubblicato il 18 Febbraio 2014
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