Doppio “presidio antisfratto” nelle vie della città

Protagonisti, nella mattina di lunedì, gli Ultimi Mohicani e i militanti del centro sociale Fornace di Rho: rinviato uno sfratto in via Olona, si sono poi spostati in centro sotto le finestre del Comune

Doppio presidio antisfratto a Gallarate nella giornata di lunedì: protagonisti, come già qualche settimana fa, i militanti del collettivo Ultimi Mohicani di Gallarate e del centro sociale Sos Fornace di Rho, che si sono presentati prima davanti a Sciarè (per bloccare lo sfratto di una coppia) e poi anche in centro città, davanti alla sede dei servizi sociali del Comune.

La prima fase della giornata "antisfratto" si è svolta in via Olona a Sciarè, davanti alla casa di una coppia sfrattata: la presenza del gruppo di giovani ha convinto l’ufficiale giudiziario a desistere (rinviando di un mese l’operazione, dicono i militanti). Una parte dei militanti si è poi spostata, intorno alle 10, sotto gli uffici dell’assessorato ai servizi sociali incontrando l’assessora ai servizi sociali Silvestrini per chiedere quali azioni l’amministrazione comunale stesse mettendo in campo per fronteggiare l’emergenza abitativa. «L’assessore – dicono gli attivisti – ha ammesso che gli alloggi di emergenza sono al completo e che il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è insufficiente per fare fronte ai circa 150 sfratti (tra quelli messi in esecuzione e quelli rinviati) che avvengono ogni mese. Una situazione drammatica, che restituisce una fotografia della crisi economica a Gallarate con decine di famiglie vittime costrette a finire in mezzo alla strada». L’idea sostenuta dai movimenti no-sfratto è che i Comuni non possono tirarsi fuori dalla questione, ma devono fare scelte radicali: «In città sono presenti circa 2000 alloggi sfitti. Il Comune potrebbe aumentare l’IMU su queste e requisirne una parte per fronteggiare l’emergenza abitativa garantendo a tutti il diritto all’abitare. Ovviamente, però, l’amministrazione si guarda bene dal toccare gli interessi di banche e grandi proprietari. Preferisce dire che non ci sono risorse sufficienti». Accuse all’amministrazione comunale, ma più in generale anche ai governanti, da Roma a Milano, dal governo centrale alla Regione: «Non ci sono soldi per fornire risposte a chi rischia di trovarsi in mezzo alla strada, non ci sono soldi per garantire servizi ai cittadini, però ci sono quasi 15 miliardi per Expo 2015 tra opere essenziali e connesse, come tem, brebemi e pedemontana. Ci sono 20 miliardi per gli affaristi del Tav e 40 miliardi per comprare i cacciabombardieri F35».
Fin qui la posizione degli attivisti dei collettivi. Nel pomeriggio invece l’assessora del Comune di Gallarate Margherita Silvestrini ha risposto ricordando gli investimenti previsti ma anche la rete di interventi promossi direttamente dal Comune o in collaborazione con altre realtà.

Leggi anche: Emergenza abitativa, 60 sfratti nel 2013 e nuove risposte

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Febbraio 2014
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