Gli edifici “parlano” e raccontano la storia della città

Da due anni l'ex sindaco Giancarlo Aspesi sta portando avanti un minuzioso lavoro di ricerca: obiettivo ricercare le radici di Cardano a partire dalla storia di comune e scuole

Quali storie possono raccontare gli edifici di una città sul passato di una comunità? Tante, come ha scoperto Giancarlo Aspesi di Cardano al Campo. L’ex sindaco, di professione geometra, nel 2012 ha deciso di "mappare" gli edifici comunali per capire come sono nati e come sono arrivati fino ad oggi nella loro forma e utilizzo attuali. Ma raccontare la storia del comune, delle scuole, del campo sportivo, del cimitero vuole dire scoprire la storia non solo delle strutture ma anche di un pezzo di comunità. Chi ha donato quel terreno? Chi ha devoluto una parte del proprio patrimonio per la propria comunità? Chi ha dato il via al lavori per una scuola? «Lo spirito che mi ha entusiamato in questo lavoro – ci racconta Aspesi nel suo studio in centro a Cardano – è stato e sarà quello di lasciare ai cittadini alcuni elementi da cui trarre dei giudizi sia su quanto operato nel passato sia di insegnamento per quanto si progetterà nel futuro».
In due anni Aspesi ha messo insieme una enorme mole di materiali raccolti sia a Cardano sia nei comuni e parrocchie limitrofe. Sono circa quattrodici gli edifici e proprietà comunali studiati: il comune, la casa della cultura, le scuole Ada Negri, Manzoni, Montessori, Bossi, Munari, Pascoli, l’asilo Porraneo, la Casa Paolo VI, il complesso sportivo, il cimitero, la caserma dei Carabinieri, il distretto sanitario, la sede della Protezione civile e i pozzi idrici. 
E allora ecco che viene alla luce il ruolo fondamentale di tanti cittadini dal passato ai giorni d’oggi. I Porraneo che con Achille nel 1891 donarono 10mila lire per la costruzione dell’asilo, i Bossi che nel 1967 donavano un edificio per un altro asilo, i Porrini che nel più vicino 1999 donarono a loro volta una somma di denaro per la futura scuola dell’infanzia Bruno Munari. Ma anche Alessandrina De Fornera Piantanida, gli eredi Paroni e Prandi, i Giorgetti, la famiglia Usuelli e i Carullo.
Così Enrico e Paola Porrini scrivevano all’amministrazione comunale: "Siamo motivati e spronati a collaborare per migliorare secondo le nostre possibilità il livello dei servizi ora esistenti. Riteniamo l’intervento essenziale per prevedere un futuro ricco di pace, speranza e progresso". 
Sono tante le curiosità che Aspesi ha incontrato lungo il suo cammino iniziato con l’amministrazione di Mario Aspesi, poi con Laura Prati e ora con i due sindaci facenti funzione. Dal mistero di Filippo Porraneo, alla scoperta del vecchio volto di piazza Mazzini (nella foto), dalla storia delle attuali 200 vie del territorio comunale al regio decreto di Vittorio Emanuele II. Questo minuzioso lavoro di ricerca vuole in qualche modo completare il lavoro contenuto nel testo realizzato sotto il suo mandato da sindaco (1997-2002) "Storia di una comunità laboriosa". «L’obiettivo che mi sono voluto prefiggere – conclude Aspesi – è quello di far rinascere anche questo aspetto della storia di Cardano. Non solo ai cittadini nati qui, ma anche a coloro che hanno scelto di risiedere sul nostro territorio dove la qualitàd ella vita è accettabile e certamente migliorabile per le giovani generazioni a partire dall’opera di ricostruzione della fiducia fra chi governa e chi è governato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Febbraio 2014
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