Il Coisp: “Fateci usare lo spray al peperoncino”

Dopo l'evasione appello al ministero da parte di Franco Maccari: "Costa poco ed è efficace. Lo hanno usato i banditi e noi no". Un'altra sigla (Li.Si.Po.) critica i media che hanno dato spazio alle parole della madre che incita il figlio a fuggire

L’evasione di Domenico Cutrì dal tribunale di Gallarate sta continuando a suscitare polemiche, in particolare tra i sindacati di polizia. Dopo le iniziali reazioni, a caldo, ora prende posizione il Coisp chiedendo, in particolare, di dotare le forze dell’ordine di spray al peperoncino alla luce del fatto che gli stessi banditi lo hanno usato contro gli agenti in occasione dell’evasione.

«Nell’oramai famigerata evasione a Gallarate durante il suo trasferimento in tribunale il commando che ha realizzato l’assalto per farlo scappare ha utilizzato anche spray antiaggressione. Il dettaglio, se l’intera vicenda non fosse talmente grave e drammatica, sarebbe pesantemente ridicolo. Di certo si tratta di una beffa intollerabile, uno strumento da pochi spiccioli ma estremamente efficace viene usato ovunque contro di noi, dalle aggressioni nelle piazze agli assalti della criminalità organizzata, ma i poliziotti ancora ne sono sprovvisti, costretti ad usare mani, o manganello o pistole, ed in tutti questi casi a finire nei guai fino al collo anche se la cosa sarebbe facilmente evitabile… ha dell’incredibile» attacca Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia che prosegue «Oggi, come un anno fa, due anni fa, tre anni fa e così via – conclude Maccari – ci aspettiamo che l’armamento dei colleghi venga immediatamente adeguato e modernizzato o, altrimenti, che venga pubblicamente spiegato perché lo spray antiaggressione va bene per le Forze di Polizia europee, cui permette di ridurre drasticamente la necessità di giungere al contatto fisico per vincere una resistenza o evitare il perpetuarsi di una violenza, garantendo così un elevato grado di incolumità fisica dei poliziotti, e non va bene, invece, per i Poliziotti italiani».

Anche il sindacato Li.Si.Po. (libero sindacato di polizia, ndr) critica ma questa volta l’atteggiamento della stampa che – a loro dire – non dovrebbe dare spazio alla voce della madre dell’evaso. «Molti organi di informazione, hanno dato notizia che la madre dell’ergastolano in fuga, avrebbe invitato il figlio a scappare. Il Libero Sindacato di Polizia  ritiene che dare una informazione del genere, sia un grosso errore. Forse sarebbe più giusto che i familiari invitassero l’ergastolano a consegnarsi alla Giustizia ed a non commettere altri reati, ma un invito, come quello che avrebbe lanciato la madre ,sarebbe stato, a nostro giudizio, opportuno ignorarlo» – ha scritto in una nota il presidente nazionale Antonio Di Lieto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2014
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