Immigrati e frontalieri, nuove norme entro dicembre
Il Governo svizzero presenterà un progetto di legge entro la fine dell'anno. Il testo dovrà accogliere le modifiche contenute nell'iniziativa popolare della destra, approvata dai cittadini
Il nuovo progetto di legge sull’immigrazione sarà pronto entro la fine dell’anno. Lo ha deciso, dopo la riunione odierna, il Consiglio federale elvetico. A soli due giorni dal voto, l’esecutivo si è riunito a Berna per organizzare le fasi necessarie a recepire le novità (limiti ai permessi per immigrati e frontalieri e precedenza agli svizzeri nelle nuove assunzioni), che dovranno essere introdotte a seguito della vittoria dell’iniziativa popolare proposta dalla destra conservatrice. Il nuovo testo costituzionale impone a Berna di introdurre, entro tre anni, un nuovo sistema d’ammissione per tutti gli stranieri. Entro lo stesso termine, l’Accordo di libera circolazione delle persone dovrà essere rinegoziato per superare il contrasto che si è formato con le norme votate dalla maggioranza dei cittadini elvetici.
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«Nelle settimane e nei mesi a venire – si legge nella nota del governo svizzero – il Consiglio federale continuerà a occuparsi intensamente dell’attuazione del nuovo sistema, chiarendo a poco a poco le questioni aperte e adoperandosi per trovare le migliori soluzioni possibili sul piano della politica nazionale e internazionale».
Sarà invece il Dipartimento federale di giustizia e polizia a formulare «le ordinanze esecutive, che all’occorrenza potrebbero essere applicate se la legge d’applicazione non sarà pronta in tempo. Il nuovo testo costituzionale attribuisce infatti al Consiglio federale la competenza di disciplinare temporaneamente a livello d’ordinanza il nuovo sistema d’immigrazione». Accanto ai lavori legislativi, i Dipartimenti federali della Giustizia e degli Affari esteri dovranno indire al più presto una seduta del «Comitato misto per l’Accordo sulla libera circolazione delle persone Svizzera-UE» e sarà inoltre chiarito se trattare o meno l’accordo per l’estensione della libera circolazione alla Croazia nel quadro di eventuali nuovi negoziati per accordo o in un momento precedente.
Ma non è tutto: il Consiglio federale ha incaricato il proprio ministero degli esteri di contattare le istituzioni dell’UE e degli Stati membri «per coordinare, per quanto possibile, in termini temporali e materiali il processo politico di attuazione su scala nazionale e internazionale. I consiglieri federali faranno lo stesso in occasione dei loro incontri bilaterali previsti nelle settimane e nei mesi a venire. Lo scopo – precisa il Consiglio federale – è, da un lato, informare l’UE e gli Stati membri dei lavori in corso su scala nazionale, dall’altro, chiarire gli interessi di entrambe le parti in vista dei negoziati previsti».
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