La Nazionale di calcio svizzera, fondata sugli immigrati

Sono pochissimi gli svizzeri "puri" della rosa del ct (tedesco) Hitzfield, per una scelta multietnica presa ad esempio per l'abilità nel mescolare giocatori provenienti dalle più svariate parti del globo

Stop agli immigrati, cosa ne sarebbe della multietnica nazionale elvetica se la decisione di bloccare il flusso di immigrazione fosse stata presa qualche anno fa? Sarebbe una tragedia, o quasi, per la nazionale rossocrociata, una delle annunciate protagoniste al prossimo mondiale brasiliano, spesso presa ad esempio paradossalmente proprio per la capacità dei tecnici svizzeri di mescolare giocatori provenienti dalle più svariate parti del globo.

Della rosa dei “monitorati” dal ct (tedesco) Hitzfield (il prossimo, già scelto per il post mondiale, sarà il serbo Petkovic) sono pochi, anzi pochissimi gli "svizzeri svizzeri", mentre sono la stragrande maggioranza i calciatori originari di altre nazioni, dall’Albania al Kosovo, dalla Turchia all’Italia, dall’Africa Nera al Sudamerica. In porta l’allenatore avrebbe pochi problemi, perchè con Sommer i pali sono ampiamente coperti, anche se il titolare è l’italiano Benaglio, nato a Zurigo da genitori italianissimi di San Fedele Intelvi in provincia di Como. In difesa Hitzfield dovrebbe rinunciare ai vari Djourou, nato in Costa d’Avorio; Klose, di origine tedesca; Rodriguez, di origini ispano/cilene; Senderos, di padre spagnolo e madre serba. Resterebbero in gioco Lang, Schär, Lichtsteiner, Lustenberger, von Bergen e Ziegler: bene ma non benissimo.

A centrocampo la situazione è ben peggiore: gli "svizzeri svizzeri" sono l’esperto Frei e i giovani  Stocker, Schwegler e Zuber, mentre non sarebbero disponibili l’italianissimo Barnetta, i kosovari Behrami, Shaqiri e Xhaka, gli albanesi Basha e Kasami, il serbo/albanese/georgiano Džemaili, il turco Inler (attuale capitano della nazionale Svizzera), il capoverdiano Fernandes. Addirittura “tragica” la situazione in attacco, dove non c’è un giocatore "svizzero svizzero" tra quelli in odore di convocazione (si potrebbe rispolverare Streller, mentre Frei ha smesso da poco di giocare): Ben Khalifa ha origini tunisine, Derdiyok è turco di origine curda, Drmic croato, Emeghara nigeriano, Gavranović e Seferovic bosniaci, Mehmedi macedone.

Sono tutti o quasi nati e cresciuti in Svizzera da famiglie immigrate in territorio elvetico prima che nascessero (sono rari i casi di naturalizzazioni in età adulta), hanno giocato nelle nazionali giovanili e portano alta la bandiera rossocrociata. Ed è così da molto tempo, basti pensare che tra i capocannonieri e i giocatori con più presenze ci sono Türkyılmaz, Sforza e Yakin solo per citarne alcuni. Siamo certi che nelle stanze della Associazione Svizzera di Football fanno il tifo perchè le cose restino così come sono, senza restrizioni o divieti a quella miniera d’oro che sono gli immigrati, calcisticamente parlando.

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Pubblicato il 12 Febbraio 2014
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