La rete dei Comuni in aiuto di richiedenti asilo e rifugiati
Malnate sarà la capofila di Samarate, Tradate e Saronno per il bando triennale 2014-2016 "Sprar" per l'accoglienza di quattro nuclei familiari. L'assessore Cardaci: "Un progetto concreto"
Nella mattinata di oggi, 10 febbraio, al Comune di Malnate, l’assessore ai Servizi Sociali Filippo Cardaci, assieme alla responsabile Sonia Guarino e a Mario Salis di Caritas Varese, ha esposto il progetto “Solidarietà e diritto” per il triennio 2014-2016, in cui Malnate sarà la capofila dei comuni di Samarate, Tradate e Saronno per quanto riguarda il bando “Sprar” – Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati.
A iniziare dal gennaio 2014, di fatti, i quattro comuni della provincia aderiranno al progetto ministeriale per dare asilo a quattro nuclei familiari per un massimo di 19 persone. Se Malnate e Samarate hanno già preso parte al triennio passato, Tradate e Saronno sono delle new entry, frutto della collaborazione della rete dei comuni.
«Questo è un progetto concreto – spiega l’assessore Cardaci – che non guarda alla politica ma solo all’assistenza di persone bisognose. Questa è una risposta reale a situazioni complicate. Mettiamo a disposizione percorsi lavorativi e formativi, oltre a orientare al lavoro e alla ricerca di alloggio, facendo frequentare tirocini. Vorrei sottolineare infine che se per Samarate è stata una conferma, i comuni di Tradate e Saronno hanno accettato subito la proposta di aderire a questo progetto».
Chi curerà e seguirà da vicino l’inserimento di questi nuclei familiari nella nostra provincia sarà la Caritas, che già collabora, assieme alla cooperativa “Intrecci”, con i Comuni di Varese e di Caronno Pertusella per progetti paralleli che hanno lo stesso obiettivo. «Oltre trentamila persone hanno inoltrato la richiesta per l’Italia -spiega Salis di Caritas – e questo basta a spiegare l’importanza di questo progetto. La rete dei comuni è un segnale chiaro che la collaborazione può portare a buoni frutti. La Caritas accoglie volentieri questo impegno con l’aiuto della Diocesi di Milano sperando che negli anni cresca questo consolidamento degli aiuti umanitari».
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