La Thailandia nel cuore: Rachele riparte
La giovane varesina, che avevamo già conosciuto come “corrispondente per caso” da Bangkok nel 2010 dove era in trasferta con uno viaggio-scambio di studenti con Intercultura, riparte per Bangkok. Da universitaria
Rachele Meazza riparte. La giovane varesina, che avevamo già conosciuto come “corrispondente per caso” da Bangkok nel 2010 dove era in trasferta con uno viaggio-scambio di studenti con Intercultura e si era ritrovata a raccontare gli scontri di quel periodo. Ora ci ritorna, da studentessa universitaria di lingue orientali a Cà Foscari, l’università di Venezia: farà tre mesi di stage alla camera di commercio italiana a Bangkok, è partita venerdì 31 gennaio. La prima domanda, alla giovane varesina già ascoltata su Radio2, è quasi inevitabile: la risentiremo a Caterpillar, che l’aveva allora utilizzata come “inviata speciale"? «E’ probabile – spiega Rachele – Già lo sanno che vado, in questi anni siamo rimasti in contatto».
Rachele nel suo primo viaggio-studio in Thailandia aveva vissuto in famiglia ed era stata un’esperienza bellissima. E anche in questa occasione molto probabilmente li rivedrà: «Abiterò a 30 chilometri da loro, quindi ci vedremo di sicuro» spiega, entrando nei particolari di questa nuova occasione thailandese, che è legata ai suoi studi: «Nella mia facoltà c’è l’obbligo di stage: a settembre guardavo quelli proposti sul sito e assolutamente per caso mi è apparso quello per la Thailandia. Ho fatto il concorso e i colloqui mettendo come scelta Thailandia e sud Africa, ed ho vinto il posto per Bangkok».
Come vedi la Thailandia: come un posto da raggiungere periodicamente o uno verso cui tendere in maniera più definitiva?
«Premetto che sono già tornata in Thailandia un anno e mezzo fa: dopo un mese per un corso estivo in Cina, mi son fermata là una settimana a trovare la mia famiglia ospitante. La Thailandia, nei miei cricordi però, è quell’anno intero che ho trascorso nel 2010, e ora ci aggiungo un altro pezzo. E’, tipo, la mia isola che non c’è, eppure esiste, ed ogni tanto ho occasione di tornarci, anche se non credo di voler la mia vita là. Io vorrei rimanere a vivere a venezia».
Cosa speri e cosa temi, nel rivederla?
«Non temo nulla nel rivederla, so che sarà sempre la stessa magnifica Thailandia. Ma non ho nemmeno aspettative troppo grandi: quel che verrà verrà».
Cosa ti porterai dell’Italia?
«Cosa mi porterò? di fisico? I vestiti per il lavoro in camera di commercio, qualche diario e qualche libro. Niente foto o oggetti che ricordano la mia vita di qui: Venezia, Varese e tutto ciò che contengono, son saldi dentro me…»
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