Le due facce della giunta nei commenti dei consiglieri
Un intero consiglio comunale a discutere delle linee programmatiche della nuova giunta tra successi, progetti, ritardi e fallimenti. Ancora una volta, però, è su Paola Reguzzoni che si concentrano le critiche delle opposizioni
Sono due immagini opposte quelle tratteggiate dai consiglieri comunali nel consiglio dedicato alle linee programmatiche della nuova giunta. Da un lato la maggioranza ad incensare quanto di buono fatto fino ad oggi e le ambizioni del futuro, dall’altro le opposizioni a pungolare sui fallimenti, suoi ritardi e sulle parole perse nel vuoto. Partendo dal documento programmatico del sindaco e dalle parole utilizzate per presentarlo, in oltre 2 ore e mezza i consiglieri hanno passato in rassegna i due anni dell’amministrazione Farioli in un continuo rimpallo tra i banchi. Così, se da un lato le opposizioni denunciavano l’immobilismo dell’amministrazione, dall’altro la maggioranza ricordava di non aver aumentato le tasse e di aver mantenuto invariati i servizi; se Enrico Salomi (capogruppo al debutto di Forza Italia) rammentava «i tanti progetti di Busto che molti altri comuni guardano solo con il cannocchiale», Walter Picco Bellazzi citava i casi del calzaturificio Borri, dell’area delle Nord o del Palaghiaccio.
Un elemento in particolare, però, è stato naturalmente ricorrente in molti discorsi: il rimpasto della giunta. «Dai fantastici 4 ai magnifici 7», ironizza Giampaolo Sablich ricordando però che «più che brusche accelerate nel lavoro del governo, questi sembrano solo tentativi per mantenere la macchina in carreggiata». E in particolare ci sono due assessori su cui puntano gli occhi i consiglieri: Mario Cislaghi (servizi sociali) viene additato da Marco Cirigliano (SEL) dopo le dichiarazioni a commento dello sciopero dei dipendenti comunali mentre molti altri puntano il dito contro Paola Reguzzoni. «Dopo che ci è stato detto che Agesp Servizi sarebbe stata la panacea degli interventi pubblici -arringa Valerio Mariani (PD)- ci troviamo davanti alla necessità di riorganizzare le partecipate». Momento che ha coinciso con l’ingresso in giunta dell’ex presidente di Agesp Servizi e ora assessore ai lavori pubblici, Paola Reguzzoni, che non convince il consigliere: «In un paese normale chi sbaglia non viene premiato: Evidentemente non siamo in un paese normale».
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