Petraroli, l’ultimo varesotto a Cinque Stelle: “Siamo più forti di prima”

E' rimasto solo lui a portare il vessillo degli attivisti del Varesotto in Parlamento, dopo le dimissioni della senatrice Bignami e l'addio di Catalano al gruppo alla Camera: "Dispiaciuto ma sereno. Giusto espellere i dissidenti"

Della corposa pattuglia di parlamentari a Cinque Stelle varesotti è rimasto solo lui, Cosimo Petraroli di Varese. E’ considerato, all’interno del Movimento, uno dei duri e puri della linea di Beppe Grillo e lui stesso non fa mistero: « Condivido pienamente questa linea comunicativa impostata da Grillo perchè la ritengo efficace». Muro contro muro, dunque, sullo stile di Di Maio che mostra anche i bigliettini che si è scambiato con Renzi: «Siamo stati eletti per mettere in atto il nostro programma – spiega – e non per fare altro. Chi è stato espulso o si è dimesso lo fa perchè è in disaccordo con questa linea».

Detto questo Petraroli si dice «veramente dispiaciuto per entrambi ma sereno, li conosco anche abbastanza bene. Mi aspettavo l’uscita di Catalano, il territorio spingeva da tempo perchè lui lasciasse il Movimento. Sono contento per gli attivisti di Varese perchè lo volevano e lo avevano chiesto a gran voce». Leggermente diversa la posizione sulle dimissioni di Laura Bignami: «La sua situazione è diversa. Non so se verranno accettate le dimissioni dal Senato anche perchè la motivazione non mi sembra reggere quindi bisogna aspettare che le acque si calmino, che si faccia chiarezza sulle dimissioni e, di conseguenza, aspetterò di vedere che cosa deciderà di fare. L’unica cosa che le chiedo è di essere coerente con quello che ha detto». 

Il deputato pentastellato esprime il suo pensiero anche sulle espulsioni dei quattro senatori: «Queste persone, sin dal primo giorno, hanno remato contro parlando di alleanze col Pd e chiedendo i dare la fiducia prima al governo Bersani e poi a quello di Letta. Da queste posizioni abbiamo desunto che forse hanno sbagliato casa, dovevano candidarsi con il Pd». Per Petraroli non è un problema di democrazia ma di coerenza: «Bastava che uno di loro dicesse davanti all’assemblea che ha sbagliato. Con Catalano questa cosa è successa, quando fu messo sulla graticola per la restituzione di parte della diaria – ricorda Petraroli – fece un passo indietro, ammise l’errore e la questione venne chiusa senza espulsioni».

Per il deputato varesino «l’unico obiettivo è quello di portare avanti il programma», si dice sicuro che «queste vicende stiano rafforzando il Movimento 5 Stelle, perchè anche se saremo di meno, saremo comunque più coesi». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2014
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