Scola al Pirellone: “Superare il disagio di civiltà”
Il cardinale della diocesi di Milano invitato nell'Aula del Consiglio regionale. Ha tenuto un discorso su "Un nuovo umanesimo: il futuro della Lombardia"
Il difficile momento storico, la crisi di civiltà anche in Lombardia, il ruolo degli immigrati, la sfida per la Chiesa. Sono alcuni dei temi toccati dal cardinale Angelo Scola nella sua visita al Consiglio regionale della Lombardia avvenuta martedì 4 febbraio. «I cattolici ha detto Scola nel suo intervento (versione integrale) -, come tutti i lombardi, vivono in prima persona il travaglio della nostra società in questo inizio del Terzo Millennio. La crisi economica che stiamo vivendo e che segna in profondità il presente della Lombardia è molto più grave di quanto le nostre previsioni abbiano immaginato: per durata, per estensione, per capacità di fiaccare la nostra speranza. Il nostro errore nella previsione dipende da un difetto nella lettura: la vediamo solo come una crisi economica, e non per quello che è veramente, un travaglio di civiltà all’inizio del nuovo millennio. Ne è segno il fatto che, non accettando di cambiare profondamente i nostri stili di vita, continuiamo ad immaginare scenari che ci riportino a come eravamo e che, alla fine, ci lasciano paralizzati».
La visita era programmata prima di Natale, ma era poi slittata insieme a qualche polemica del Movimento 5 Stelle che non ha ritenuto opportuno l’intervento di Scola nell’Aula del Consiglio regionale. «È ben chiaro a tutti noi – ha sottolineato in apertura il presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo – che questa assemblea legislativa è una istituzione laica e nessuno rincorre confessionalismo fuori luogo e fuori tempo. Da qui però mandiamo oggi un segnale anche di una corretta visione della laicità attraverso questo incontro. Questa Aula non ha mai smesso di ricercare il bene comune: qui ci sono uomini e donne di diverso orientamento politico e sensibilità: ma mai è venuta meno la passione della ricerca di ciò che è il bene per il popolo».
Il presidente dI Regione Lombardia Roberto Maroni ha voluto ricordare l’impegno della sua giunta per sostenere l’occupazione e l’impresa. «È proprio per salvaguardare quella dignità degli uomini e delle donne di questa regione – ha osservato Maroni – che ogni giorno ci impegniamo sui fronti dell’occupazione e del sostegno alle aziende, conduciamo trattative nei casi di crisi, troviamo risorse da allocare, ci impegniamo per il rilancio dei distretti produttivi, investiamo energie e soldi: perché in questo lungo e difficile momento di crisi non si perda e nemmeno svilisca l’operosità di questa terra, il valore dei suoi cittadini, il grande potenziale delle sue imprese».
I consiglieri regionale del Movimento 5 Stelle hanno seguito l’intervento in televisione da un’altra sala perchè «rivendichiamo la laicità dello Stato – commenta Paola Macchi – e di conseguenza delle aule dove si legifera e dei momenti a questo preposti. Ascolteremo il Cardinale con rispetto ma in altri luoghi e momenti». A fine intervento, i grillini sono poi accorsi nella sala del Consiglio Regionale per spiegare personalmente a Scola e ai giornalisti la loro motivazione.
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