Votazione in Svizzera, il Pd: “Dobbiamo pensare ai nostri lavoratori”
Alfieri, capogruppo regionale del Pd, commenta l'esito del voto elvetico e si rivolge alla maggioranza che governa la Regione: «Prima di tutto tuteliamo i frontalieri»
All’indomani del risultato della votazione sull’immigrazione di massa in Svizzera, Alessandro Alfieri, capogruppo regionale del Pd e coordinatore del partito in Lombardia, torna sulla questione rivolgendosi direttamente alla maggioranza che governa la Regione: «Prima di tutto viene la tutela dei lavoratori frontalieri. E per questo non è il momento delle polemiche, ma di agire assieme, maggioranza e opposizione compatti, per affrontare la nuova situazione – spiega Alfieri –. Quindi, tutti i livelli istituzionali devono fare la loro parte per evitare ricadute pesanti sui nostri territori. Nel contempo, poiché l’accordo bilaterale tra Italia e Svizzera è in scadenza e il Governo ha già iniziato a rivedere i patti, è necessario che a occuparsi della questione sia direttamente la Presidenza del Consiglio».
Sul tema è intervenuta anche Savina Marelli, della segretaria provinciale del PD di Como: «Il risultato della votazione conferma i timori che aleggiano su tutta l’Europa principalmente dovuti alla particolare e delicata fase economica che stiamo attraversando. La crisi è sempre attuale e la Svizzera, con questo voto, dimostra di temere per la propria occupazione e per il proprio tessuto economico anche se, come confermato da esperti economici e politici, nel corso di questi ultimi giorni, proprio dalla mano d’opera immigrata deve buona parte del proprio benessere. Auspico che il risultato del voto, e soprattutto l’esito che è stato riscontrato in Canton Ticino, non alimenti una nuova campagna di insofferenza e di intolleranza verso i lavoratori italiani e frontalieri e non li penalizzi. Il frontalierato è stato, in questi ultimi anni, una valvola di sfogo positiva per le economie delle zone di confine, come la provincia di Como. Un irrigidimento su questo fronte dal lato elvetico potrebbe, infatti, avere ripercussioni al di qua ma anche al di là del confine. Infatti la tendenza ad isolarsi nei momenti di difficoltà, sul lungo periodo, non consente di risolvere i propri problemi bensì può causarne su ben più larga scala. La decisione Svizzera, infatti, potrebbe infine avere ripercussioni sull’Italia e sulle zone di confine in particolare, ma anche sull’Europa e sulla stessa Svizzera».
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