Dogana, nasce la “black list” delle auto sospette

Un cervello elettronico scheda tutte le auto in transito nei valichi italosvizzeri non presidiati. Auto rubate, pregiudicati, rapinatori finiranno tutti nel "sistemone"

Una black list delle macchine sospette. 17 telecamere ai valichi. Un cervellone elettronico che le scheda. Un sistema che estrae quelle da controllare. Una luce rossa che si accende in caserma ogni volta che una vettura particolare passa la frontiera.
Ai valichi non presidiati tra Italia e Svizzera sono state installate delle telecamere che fotografano le targhe delle auto. Da oggi, la guardia di finanza di Varese avrà a disposizione una lista di auto “sensibili” che inserirà in un database. A ogni passaggio di queste vetture, la telecamera farò scattare, nella sala operativa di Varese, Gaggiolo e Luino, un segnale di pericolo rosso. La caserma avviserà la pattuglia, che potrà intervenire. Ma solo in Italia. In questo modo, si risparmia tempo e personale.
Il sistema si chiama Vivet e Varese è la prima provincia italiana a sperimentarlo. E’ costituito da 17 telecamere, 1 server a Varese, 2 postazioni remote, 1 sala controllo, 1 sala supporto a Luino, 1 postazione di analisi a Varese. La Guardia di finanza diventa così il primo comando provinciale a sperimentare un sistema di contrasto del crimine e di controllo del territorio con alta tecnologia. Il sistema è particolarmente importante, alla luce dell’accordo che ha reso libero il transito tra Italia e Svizzera già nel 2008. Gli 11 valichi di terra del Varesotto non sono presidiati, anche per carenza di uomini. Con le telecamere e la black list la tecnologia sopperisce alla mancanza di uomini e fa risparmiare denaro. Ogni settimana, transitano in totale dai valichi 732.251 veicoli di media (43mila circa come punta massima, 653 come punta minima in un valico minore). C’è solo un valico vigilato 24 ore su 24 ed è quello di Gaggiolo.
La privacy sarà comunque tutelata. La guardia di finanza da due anni sta svolgendo molti test e ha anche richiesto una serie di procedimenti autorizzativi, tra cui quello quello al garante della privacy. Le immagini delle targhe che non hanno interesse di indagine, infatti, devono essere distrutte entro una settimana. La “black list” delle auto sospette non costituisce di per sé un accusa di polizia giudiziaria, ma è solo uno strumento tecnico a disposizione della guardia di finanza, per orientare i controlli, che comunque possono essere attuati per legge, a campione, in qualsiasi momento. Ciò che cambia davvero, è che invece di procedere solo per intuito e per fiuto, si procederà anche restringendo il campo grazie a un modello che ha una sua base investigativa nelle verifiche a monte. Ciò non toglie che la gdf possa avvisare, se necessario, i colleghi svizzeri, nel caso in cui si ravvisi un’auto segnalata come coinvolta in una rapina oltre frontiera, un tema molto sentito dagli elvetici. Ci sarebbe poi anche un aspetto piccante in questa nuova tecnologia: in teoria, si potrebbero persino schedare i clienti che hanno abitudini di passaggi transfrontalieri per andare nei sexy bar del Canton Ticino . Ma non ci sarà nessuna “lista della auto a luci rosse”, la gdf sarà scrupolosamente garante della privacy di tutti. Il sistema è stato finanziato anche con 45mila euro da parte dei comuni coinvolti (5mila euro a testa) e 35mila euro dalla provincia di Varese.

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LE AUTORITA’
Erano presenti alla presentazione: il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Antonio Morelli, alla presenza del Prefetto di Varese, dott. Giorgio Zanzi, del Comandante
Regionale Lombardia della Guardia di Finanza, Gen.D. Sebastiano Galdino, del delegato
del Commissario Straordinario della Provincia di Varese, dott. Angelo Gorla, del Direttore
Regionale dell’Agenzia delle Dogane, dott. Lorenzo Clemente, e dei sindaci dei Comuni
interessati, ha presentato il progetto V.I.VE.T. (Vigilanza Integrata dei Veicoli in Transito).

Il sistema si compone di:
– videocamere HD con software di riconoscimento targhe, posizionate presso tutti i valichi
non presidiati della provincia di Varese:
Zenna, in comune di Maccagno con Pino e Veddasca;
Biegno, in comune di Maccagno con Pino e Veddasca;
Palone, in comune di Dumenza;
Fornasette, in comune di Luino;
Cremenaga, in comune di Cremenaga;
Ponte Tresa, in comune di Lavena Ponte Tresa;
Porto Ceresio, in comune di Porto Ceresio;
Saltrio, in comune di Saltrio;
Clivio Bellavista, in comune di Clivio;
Clivio San Pietro, in comune di Clivio; 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Marzo 2014
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