Oltre 30 gli arresti per la “banca della ‘ndrangheta”

Un sistema di collusione fra criminalità organizzata e imprese locali sgominato dalla dda milanese. Sequestrati immobili per milioni di euro

polizia aperturaNon sono tentacoli ma radici quelle che stanno emergendo in queste ore nel corso dell’inchiesta che ha portato in manette 34 persone nella Brianza. Radici, si diceva, di ‘ndrangheta, che al nord non sta più per lavare capitali sporchi di droga o d’estorsioni, ma ha partecipazioni in numerose compagini economiche e su più livelli, tanto da creare una sorta di “banca della ‘ndrangheta” nella Brianza il cui cuore battente era a Seveso.
Il sistema funzionava non solo coi capitali della malavita, ma anche con quelli di imprese che volevano eludere il fisco assicurando ai propri fondi neri un reddito elevato investendo in modo sicuro e redditizio.
Per questo la Polizia sta eseguendo alcune decine di arresti in Lombardia e in altre regioni italiane al termine di un’indagine nei confronti di presunti appartenenti alla ‘ndrangheta operanti in Brianza. In corso anche perquisizioni e sequestri di beni mobili, immobili e società per un valore di decine di milioni di euro.
L’inchiesta, condotta dalla Squadra mobile e coordinata dalla Dda milanese, ha portato all’emissione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società.
L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe più volte fatto ricorso all’intimidazione e alla violenza mentre in più occasioni sarebbe intervenuta per pacificare i dissidi sorti all’interno della stessa ‘locale’ di ‘ndrangheta o con altre organizzazioni criminali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2014
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