Al Campus un assaggio di Harlem Globetrotters

Due giocatori della squadra più pazza del mondo hanno fatto capolino tra i ragazzi della Robur et Fides per promuovere il loro show, previsto al PalaWhirlpool per venerdì 2 maggio

Uno si fa chiamare "lucciola", Firefly, perché quando scende in campo illumina il gioco. L’altro ha il soprannome di Moose, "l’alce" per via dei capelli crespi e foltissimi che ricordano le celebri corna di quell’animale. Ai piedi scarpe stelle e strisce, addosso una tuta con un nome che è mitico per chiunque ami la pallacanestro: Harlem Globetrotters.
Firefly Fisher e Moose Weeks sono solo due degli esponenti della squadra più pazza e spettacolare del mondo, che venerdì 2 maggio tornerà a esibirsi a Varese nella terz’ultima tappa del tour italiano 2014. Un appuntamento preceduto – come è consuetudine degli Harlem – da questa comparsata organizzata oggi (giovedì 24 maggio) al Campus di via Pirandello insieme a un folto gruppo di giocatori del vivaio della Robur et Fides.
"Essere ambasciatori del basket nel mondo è una cosa magnifica" ha raccontato Firefly prima di una breve esibizione e di una lunga serie di foto e autografi. "Io amo questo sport e gli Harlem mi danno la possibilità di viaggiare ma anche di intrattenere un grande pubblico: sono in squadra da cinque anni, ho visto cinquanta diversi Paesi, è un’esperienza fantastica".
Moose invece fa da storico della squadra nata da un’idea del mitico impresario Abe Saperstein: "Esistiamo da 88 anni e tra le nostre fila abbiamo avuto giocatori di altissimo livello (su tutti, probabilmente, Wilt Chamberlain ndr). Essere un Globetrotter significa fare parte di questa lunga storia ma anche essere innovatori nel mondo del basket: abbiamo cambiato il modo di schiacciare, abbiamo iniziato a tirare da sempre più lontano e via dicendo".
Il 2 maggio quindi sarà il PalaWhirlpool a ospitare l’eterna sfida tra gli Harlem e i loro rivali, quei Washington Generals – bersagli consueti degli scherzi dei ragazzacci in maglia blu – che non vincono una partita dal lontano 1971. "Sarà uno show per tutti – spiegano i due "ambasciatori" al Campus – sia per i bambini che per la prima volta scoprono questo spettacolo sotto i canestri, sia per i loro genitori che magari ricorderanno altre nostre partite disputate tanti anni fa". 
"Io stesso – confessa Moose – mi innamorai degli Harlem la prima volta che li vidi, all’interno di un cartone animato di Scooby Doo". Firefly infine garantisce di non avere nostalgia del basket vero, fatto di contatti, agonismo e campionati: "L’agonismo è dentro di noi, e anche se in campo recitiamo uno show, lo facciamo con grande competizione. Pazienza se non si gioca per la vittoria, io quella sensazione la avverto lo stesso".
Dopo l’intervista i due Harlem si sono fatti aiutare da alcuni ragazzi della Robur, coinvolti in esercizi con il pallone accompagnati da battute ed espressioni divertenti. Niente schiacciate per questa volta, ed è un peccato, ma il 2 maggio a Masnago ce ne sarà da fare indigestione.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2014
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