Elmi e vesti storiche, il Palio di Arsago cresce puntando sulla storia

Da quest'anno ognuno dei quattro rioni rappresenterà un periodo specifico della storia, con accurate riproduzioni di vestiti e oggetti dell'epoca. Uno sforzo che coinvolge decine di volontari, per far conoscere il palio fuori dai confini arsaghesi

Elmi da guerriero longobardo, eleganti vestiti settecenteschi, castigate tuniche medievali e decorazioni che prendono forma su telai a mano. Nelle case di Arsago Seprio, in queste sere di primavera, ci si trova di fronte ad uno scenario curioso: nei quartieri del paese si prepara il Palio dei Rioni, appuntamento tradizionale (si tiene da molti anni) che però sta vivendo una nuova fase, piuttosto interessante. «Da quest’anno stiamo realizzando gli abiti secondo disegni storici, realizzando anche le passamanerie su telai ricostruiti sull’esempio dei telai romani e longobardi», raccontano i promotori del Palio, riuniti nella associazione "I rioni di Arsago" nata da poco affiancandosi alla Pro Loco. Proprio qui sta la curiosità del "nuovo" palio: vesti e corazze, oggetti della vita quotidiana e scudi da guerrieri nascono secondo un attento studio. A coordinare i lavori c’è Cristiano Brandolini, storico e archeologo (nella foto), che si occupa «dell’aspetto storico e della correttezza filologica»: ognuno dei quattro rioni del palio rappresenta un periodo storico preciso, legato a diverse fasi storiche che hanno lasciato il segno nella zona. Così il rione San Vittore «rappresenta il periodo romano», nel ricordo del soldato romano divenuto santo, il rione Longobardi rievoca il periodo tra VI e VII secolo dopo Cristo (che ad Arsago ha lasciato grandi testimonianze, come le tombe intorno a cui è nato il museo archeologico), San Rocco rappresenta il tardo medioevo mentre il rione Santa Maria rappresenta il Settecento (in questo caso, rifacendosi all’ultima trasformazione subìta dalla chiesa di Santa Maria in Monticello, che ha origini più antiche).

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La preparazione del Palio di Arsago 4 di 19

Così intorno all’idea della rievocazione storica si è accesa la partecipazione: ogni rione muove 70-80 persone, oltre trecento impegnati direttamente. Cuore del nuovo studio sono i gruppi di sartoria: «Cinquanta persone almeno, nei quattro rioni». Giulia, che di lavoro ha fatto la camiciaia, confeziona le camicie del gruppo degli sbandieratori, intorno ci sono Viviana, Giuliana, Lorena, Candida, Sonia, Franco, Raffaele e tanti altri arsaghesi impegnati. Per le decorazioni si lavora con il «telaio a tavolette, che è stato usato dal periodo romano fino almeno al tardomedioevo», ogni gruppo sta lavorando anche su alcuni aspetti particolari: il rione San Rocco sta lavorando al costume del santo (ispirandosi alla statuetta in avorio conservata in parrocchia, per sottolineare il legame locale), Santa Maria prepara sugli elaborati vestiti settecenteschi, il rione San Vittore sta lavorando sulle armi dei legionari romani. Elmo, gladio cingulum, ma – sempre con una scelta attenta al legame locale – anche le «loriche segmentate, che si usavano nelle terre del Nord per resistere alla pioggia», spiega ancora Cristiano Brandolini. Il costume dei longobardi comprende riproduzioni di elmi oggi conservati nei musei, ma anche una cintura che riproduce esattamente quella rinvenuta «nella tomba numero 19 della necropoli di Arsago»

L’idea dell’associazione Rioni di Arsago è di fare del palio un momento di richiamo di qualità, capace di andare oltre ai confini del paese, di far conoscere la ricchezza di una località che è sì piccola, ma che conserva un grande patrimonio culturale stratificatosi nei secoli: dal "campo dei miracoli" di San Vittore (con la basilica e il battistero, romanici) ai reperti longobardi e romani conservati nel museo, rilanciato negli ultimi anni nelle attività. «Abbiamo già portato i nostri costumi a rievocazioni storiche a Piacenza, Cuneo, con il rione Longobardi» spiega Alfiero Marangon, responsabile comunicazione dell’associazione. Ogni anno il palio proporrà un tema, quest’anno si è scelto "giochi e giocattoli": così alla prossima edizione di maggio i bambini potranno divertirsi anche con i giocattoli "storici", dai dadi romani al lancio della scure che intratteneva i giovani longobardi (tranquilli: la scure sarà finta), alle trottole in legno.

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Pubblicato il 18 Aprile 2014
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