Quanto sei bella Yama! Bergamo travolta, è semifinale

La Unendo Yamamay trionfa anche in gara 2 dei quarti e passa il turno senza perdere nemmeno un set. Foppapedretti mai in partita, ricezione e difesa super, Wolosz MVP. Dal 18 aprile nuova sfida a Conegliano

Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così? La Unendo Yamamay entra nelle semifinali scudetto per il quarto anno consecutivo e ci entra dalla porta principale, travolgendo in due partite la terza classificata della stagione regolare con una sconvolgente dimostrazione di forza e di aggressività. La Foppapedretti esce dai playoff senza neppure un set all’attivo come una provinciale qualsiasi, pagando a carissimo prezzo la sua inesperienza e anche la poco comprensibile insistenza di Lavarini sulla palleggiatrice Smutna, apparsa ancora inadeguata a palcoscenici di questo spessore. Ma il resto, ed è tantissimo, ce lo mette Busto Arsizio, che nella sfida del PalaYamamay fa fruttare una superiorità se possibile ancora più netta di quella espressa in gara 1: l’intensità difensiva delle biancorosse ha qualcosa di soprannaturale se paragonata a quasi tutte le altre prestazioni stagionali, la ricezione non sbaglia una palla che sia una (Leonardi e Marcon sembrano quelle dello scudetto) e consegna a una sontuosa Wolosz le armi per mettere in moto nel modo migliore tutte le attaccanti. Anche dal punto di vista atletico il dominio delle padrone di casa è imbarazzante, e se dall’altra parte non ci fosse una quasi commovente Merlo probabilmente la pratica si chiuderebbe in un’ora. Anche così però le farfalle, guidate da una straripante Arrighetti (non a caso premiata come miglior centrale del campionato), vivono una serata di puro e inebriante trionfo contrapposta alla resa incondizionata delle bergamasche: la Unendo Yamamay dei playoff, ben differente da quella della regular season, è una gioia per gli occhi e per il cuore.
Adesso il sogno può continuare con la semifinale in cui le biancorosse, manco a dirlo, si troveranno di fronte l’eterna rivale Conegliano a partire dal 18 aprile, in un remake stile “sangue e arena” della sfida dello scorso anno: tutta un’altra cosa rispetto a questa Foppa, ma una Yama così può davvero far paura a qualunque avversario.

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LA PARTITA – PalaYamamay lontano dal pienone, ma il clima è comunque quello delle grandi occasioni: tante presenze importanti anche in parterre, tra cui il presidente del Varese Nicola Laurenza, e tanti tifosi da Bergamo, quasi più che in casa. “Aggressivi sì, ma usiamo la testa” scrivono i supporter ospiti, dove la testa è però quella di un minaccioso toro con tanto di corna; rispondono i biancorossi con l’ormai classica maglia formato gigante che copre entrambi gli anelli di tribuna.
La Unendo Yamamay schiera la stessa formazione vittoriosa in gara 1, mentre Lavarini propone un’unica variazione: Melandri al centro al posto di Stufi. La palleggiatrice titolare è sempre Lucie Smutna. La voglia di riscatto della Foppapedretti passa per le manone di Diouf (0-2, 3-5), a cui però risponde per le rime Buijs con la pipe del 6-5. Sempre l’olandese, dopo una gran difesa di Leonardi, chiude uno scambio lunghissimo mettendo a terra il 10-8; dopo il time out tecnico (12-10) le cose precipitano per Bergamo, che gestisce maldestramente la distribuzione e incassa tre muri consecutivi da Arrighetti, Michel e Wolosz. Marcon fa 17-12 e Lavarini si gioca i due time out, provando a catechizzare Smutna; non basta, perché Buijs è devastante per il 18-14 e Ortolani sigla il 19-15. L’ingresso di Bianchini in battuta fa saltare definitivamente il fortino ospite portando il punteggio sul 23-16 (un ace della toscana); a chiudere ci pensa Buijs certificando il totale dominio di Busto.

In avvio di secondo set la Foppapedretti prova in qualche modo a imbastire una reazione: Blagojevic, a secco nel primo parziale, finalmente si sblocca per il 3-4. Ma è sempre la Yama a tenere in mano il pallino del gioco, sulla scorta di una ricezione pressoché perfetta, e a piazzare appena possibile l’accelerata del 9-6 con Marcon. Le padrone di casa sembrano indiavolate e volano sull’11-7 con un muro di Buijs; Melandri riesce in qualche modo a limitare i danni (13-11), ma solo quando Blagojevic forza finalmente la battuta mette davvero in difficoltà Busto, risalendo fino al 16-15. Parisi allora ripete il cambio Bianchini-Michel e il risultato è lo stesso del primo set: servizio vincente per il 20-17. Il resto lo fa Arrighetti con tre muri, uno più “cattivo” dell’altro (23-19), e poi con l’attacco del 24-20. Sembra finita, invece le farfalle regalano un po’ di suspense sciupando tre set point: ci deve pensare Marcon, che tira forte sulle mani di Folie e sigla il 25-23.
Il terzo set inizia con le stesse premesse dei precedenti: Bergamo a remare in difesa (favolosa Merlo), ma i palloni li mette giù Busto, che costringe subito Lavarini al time out sul 5-2. La supremazia della Unendo Yamamay a muro è totale e non può essere certo l’ingresso di Stufi per Folie a cambiare le cose: il 9-3 di Arrighetti è la pietra tombale sulla serie. Da qui in poi la partita è pura accademia: Marcon si toglie la soddisfazione del 15-6, la scatenata Arrighetti fa 17-9 e alla festa partecipa anche Sloetjes, che entra in tempo per siglare il punto del 23-13. Proprio la numero 10, al terzo tentativo, chiude partita e serie proiettando la Unendo Yamamay in una fantastica semifinale scudetto.

LE INTERVISTE – La convinzione è nella voce, oltre che negli occhi di Giulia Leonardi a fine partita: “Mi aspettavo una prestazione così, si vedeva in allenamento che c’erano un atteggiamento diverso e una grande voglia di vincere da parte di tutte. Adesso stiamo giocando un’altra pallavolo. Ricezione e difesa stanno andando molto meglio, e non è facile perché contro di noi tutti rischiano molto la battuta variando anche il bersaglio. Conegliano? L’abbiamo battuta una volta, possiamo rifarlo”. Carlo Parisi concorda con la sua giocatice: “Già negli sguardi delle ragazze si riesce a cogliere una carica diversa. Stasera c’erano le incognite che sapevamo, però la squadra già in settimana ha tenuto alte l’attenzione e la concentrazione, e questo mi ha reso più tranquillo”. Ma cosa è cambiato a livello tecnico nella Unendo Yamamay? “Sicuramente si è visto qualcosa in più a muro e in contrattacco, ma aspetterei a dare un giudizio definitivo, anche perché non abbiamo giocato con la vera Bergamo. La crescita di Buijs e Wolosz invece me la aspettavo, perché entrambe all’inizio hanno avuto difficoltà di adattamento. Adesso pensiamo alla semifinale, se teniamo l’atteggiamento visto in questi giorni ce la possiamo giocare”.

Grande delusione ovviamente in casa Foppapedretti: “Dopo il terzo posto in campionato non ci aspettavamo certo questo risultato – dice Sara Loda – soprattutto perché sappiamo giocare molto meglio di così. Stasera l’approccio è stato un po’ migliore, però non abbiamo mai fatto davvero quello che sapevamo, e mi spiace molto. Busto invece ha sfruttato al meglio le sue giocatrici di grandissima esperienza, e forse è proprio questo che ci è mancato”. E Stefano Lavarini conferma sostanzialmente il giudizio: “Peccato buttare via in quattro giorni una stagione su cui do comunque un giudizio positivo; noi abbiamo pagato la sofferenza a muro e il fatto di aver cercato troppo poco il colpo vincente in attacco. L’unica consolazione è aver avuto ragione su Busto, ho sempre detto che era una squadra forte e competitiva. Weiss in panchina è stata una scelta tecnica: ho preferito continuare ad avere più qualità sui laterali e qualcosa in più a muro”.

Unendo Yamamay Busto Arsizio-Foppapedretti Bergamo 3-0 (25-17, 25-23, 25-16)
Busto A.: Ortolani 15, Garzaro ne, Bianchini 2, Michel 5, Leonardi (L), Marcon 8, Spirito, Sloetjes 2, Buijs 14, Arrighetti, Wolosz, Petrucci. All. Parisi.
Bergamo: Klisura ne, Stufi 1, Bruno (L), Loda 6, Weiss ne, Blagojevic 5, Merlo (L), Melandri 7, Folie 7, Diouf 10, Smutna, Sylla 4. All. Lavarini.
Arbitri: Alessandro Tanasi e Andrea Pozzato.
Note: Spettatori 3039. Busto: battute vincenti 4, battute sbagliate 6, attacco 46%, ricezione 86%-54%, muri 9, errori 16. Bergamo: battute vincenti 0, battute sbagliate 7, attacco 37%, ricezione 79%-44%, muri 5, errori 13.

Quarti di finale
Rebecchi Nordmeccanica Piacenza-Robur Tiboni Urbino situazione 1-0; gara 2 dom 13/4 a Urbino; eventuale gara 3 mer 16/4 a Piacenza
Pomì Casalmaggiore-Imoco Conegliano 0-3 (21-25, 21-25, 21-25). Conegliano in semifinale
Unendo Yamamay Busto Arsizio-Foppapedretti Bergamo 3-0 (25-17, 25-23, 25-16). Busto Arsizio in semifinale
Igor Gorgonzola Novara-Liu Jo Modena situazione 1-0; gara 2 dom 13/4 a Modena; eventuale gara 3 mer 16/4 a Novara

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Pubblicato il 12 Aprile 2014
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