“Solidarietà non indifferenza”: il messaggio del 25 aprile

Angelo Chiesa, presidente provinciale Anpi, ha voluto concludere con queste parole il suo lungo intervento in sala Montanari per la celebrazione della festa della Liberazione

«Solidarietà non indifferenza, unità non separatismo, pace non guerra» Angelo Chiesa, presidente provinciale Anpi, ha voluto concludere con queste parole il suo lungo intervento in sala Montanari per la celebrazione del 25 aprile, festa nazionale in memoria della liberazione del Paese, 69 anni fa, dall’occupazione nazifascita. 


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Una sala piena solo a metà che, nonostante i posti vuoti, a conclusione del discorso di Chiesa, è stata riempita da un lungo applauso. «In questa ricorrenza – ha ricordato Chiesa, partigiano della 121esima brigata Garibaldi – dobbiamo ricordarci soprattutto del Manifesto di Ventotene (il documento stilato nell’omonima isola, da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, nel periodo passato al confino durante il fascismo ndr). L’Europa che abbiamo di fronte è molto diversa dall’Europa unita che si immaginavano i due antifascisti. Oggi – ha continuato Chiesa – il continente è percorso da manifestazioni d’impronta eversiva, dal risorgere di movimenti reazionari e fascisti, decisamente contrari a un Europa unita e dall’impronta nazionalista, pensiamo solo al Front National francese. Le sfide che ci attendono come l’immigrazione o la crisi dell’Ucraina, devono portarci a scegliere la coerenza. Non è possibile essere antifascisti se non siamo anche per l’unità e per l’amicizia tra i popoli».

Il sindaco Attilio Fontana ha citato Pietro Calamandrei, ricordando come: «La peggior offesa che possiamo portare alla nostra Costituzione è l’indifferenza verso la politica». Indifferenza che, ha detto Fontana, passa anche per la "mortificazione" degli enti locali, vera roccaforte delle istituzioni democratiche perché in reale contatto con le esigenze dei cittadini.
«Ciascuno di noi ha nelle proprie mani il futuro del Paese. Mi auguro che il prossimo 25 aprile sia più partecipato e magari, venga celebrato nel nuovo teatro di Varese».
Alla commemorazione hanno partecipato anche il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, il questore Francesco Messina, il prefetto Giorgio Zanzi e il presidente del Consiglio Regionale, Raffaele Cattaneo che ha sottolineato il valore di questa giornata

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aggiungendo come il dovere di tutti i cittadini è quello di: «Ricordare a quale prezzo abbiamo conquistato la libertà e la pace, perché se ce ne dimenticassimo saremmo destinati a perderle. È importante celebrare questa ricorrenza senza incorrere in inutili strumentalizzazioni politiche perché la festa del 25 aprile è, senza dubbio, la festa di tutti gli italiani».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Aprile 2014
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