Tante idee nell’officina bustocca: dalle bolle di Expo alla moneta complementare

Si chiude la tre giorni di workshop voluta dal sindaco Farioli sui finanziamenti europei, l'inclusività sociale ed Expo 2015: "Qui la terra non ci ha mai aiutato, per questo siamo così fertili di idee. Ora agiamo"


La tre giorni di Officina delle Idee (qui la nostra diretta) si è conclusa questa mattina al golf club Le Robinie di Solbiate Olona, dopo due giorni di workshop molto intensi che si sono svolti nella sala consiliare del Comune di Busto Arsizio. Fortemente voluto dal sindaco Farioli, che ha tratto le conclusioni proprio stamane, è stato un momento per piazzare un’ancora in un punto e scoprire su cosa stanno ragionando coloro che hanno idee da realizzare. Due i temi forti che sono emersi dall’impostazione data: da una parte i fondi europei per la lotta alle disuguaglianze e per la sostenibilità e dall’altra le iniziative che Busto può realizzare per Expo 2015. Attorno a questi due punti cardine sono ruotate le discussioni.

Sono emerse idee molto interessanti per l’esposizione universale che si svolgerà a pochi chilometri da Busto Arsizio e, principalmente, è emerso che la stazione delle ferrovie Nord, con la sua area adiacente da decenni inutilizzata, è la porta naturale della città per chi da Malpensa si sposterà verso Rho. In questo ambito è emerso il progetto delle bolle dell’ingegner Gianni Leoncini che già fu l’autore del masterplan per la stessa area che  – oggi – è al centro della discussione. Per motivi vari quel masterplan non vide la luce ma il progetto presentato nell’ambito dell’Officina delle Idee ha ottenuto il plauso di molti. L’idea di realizzare tre superfici coperte da una struttura superleggera a forma di bolla trasparente e farle diventare tre poli di ricerca per agricoltura idroponica, soluzioni abitative nei container e video-arte potrebbe davvero dare quella connotazione a Busto che può renderla passaggio obbligato per chi verrà a visitare Expo. Grande assente dei dibattiti – come ha fatto notare Massimo Brugnone dei Giovani Democratici – la parola "internet" in una città che non ha una connessione wifi libera in nessuna piazza o parco, grave handicap in vista di un evento internazionale.

Nell’ambito di Horizon 2020, invece, il dibattito è stato meno concreto anche per la difficoltà della materia. Capire quali e quanti siano i fondi europei che Busto e l’Altomilanese potranno attirare nel sessennio 2014-2020 necessita di ulteriori sviluppi. I macrotemi che sono emersi, comunque, sono la mobilità in tutta la conurbazione tra Legnano-Busto Arsizio-Gallarate-Malpensa sia dei mezzi di trasporto pubblici che quelli sostenibili come le piste ciclabili. E’ emersa la necessità di sviluppare progetti di mobilità dolce e a zero emissioni, la necessità di pianificare l’uso dei terreni nei relativi pgt per fare in modo che non vi sia più quello sviluppo urbanistico terribile che ha segnato l’intera area negli ultimi 40 anni. Per quanto riguarda l’inclusione sociale si è discusso molto di moneta complementare come mezzo per aumentare la produttività di un economia ferma da troppi anni e che fatica a trovare liquidità che rimetta in moto il consumo. Si è ragionato sul modello Scec da una parte e sul modello Sardex dall’altra.

Le conclusioni sono state tirate dal sindaco Farioli che ha annunciato la volontà di proseguire la discussione in particolar modo sulla questione delle politiche sovracomunali con il tavolo dello sviluppo dell’Altomilanese partendo dalla moneta complementare: «L’Altomilanese è stato selezionato dalla Regione per sperimentare il circuito di moneta complementare lombarda che si chiama Grande Lombardia». Per quanto riguarda Expo ha dato il suo imprimatur sul progetto delle bolle di Leoncini e sul progetto del centro giovanile Stoà  che punta ad accogliere almeno 300 giovani turisti nella propria struttura che farà da ostello e portarli a vedere le bellezze della provincia di Varese con una specie di pacchetto turistico da veicolare attraverso le strutture della Chiesa. Il sindaco ha concluso citando le origini del nome Busto Arsizio: «L’interpretazione del nome di Busto Arsizio: terra bruciata, poco fertile. Per questo qui ha attecchito una grande tradizione industriale. Una terra arsa che diventa fertile».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 12 Aprile 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.