Come t’invento un lavoro tra il cestino della nonna e stoffe vintage
Martina Zaroli è una ragazza di 24 anni che ha deciso di "cucirsi" da solo un mestiere. Il suo si chiama Atelier Polline, laboratorio di vestiti unici ed originali
Quando il lavoro manca te lo devi costruire o, nel caso specifico, te lo devi cucire. Come ha fatto Martina Zaroli, 24enne di Tradate, che ha deciso di confezionarsi il suo: si chiama Atelier Polline. È un marchio, un laboratorio, un’idea ma soprattutto una nuova impresa lavorativa che la giovane tradatese ha realizzato pezzo per pezzo in questi ultimi anni mettendo insieme le sue conoscenze, abilità, relazioni e la sua laurea in Fashion Design al Politecnico di Milano.
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Tutto ebbe inizio tanti anni fa, nel cestino della sartoria della nonna, sua fonte di ispirazione da bambina, quando la giovane “imprenditrice” si scoprì intenta a raccogliere preziosi scarti per dar loro nuova vita. Sono passati gli anni e quell’idea è cresciuta con lei, coltivata con cura e infine sbocciata. Adesso Atelier Polline è il nome con il quale la 24enne realizza in continuazione nuovi vestiti: «ogni capo ha la sua storia, è unico e irripetibile e fatto a mano». Un’idea che ha dato e dà lavoro a giovani artisti e professionisti, che Martina copinvolge nei suoi progetti, sempre molto attenti al rispetto dell’ambiente e al riutilizzo dei materiali. Adesso la sua passione si muove fra tessuti vintage, materiali inusuali, nuove tipologie di colorazione con elementi naturali per dare vita alle sue creazioni. E naturalmente con i nuovi strumenti della comunicazione: fatto soprattutto di internet, social network ma anche la partecipazione a fiere ed eventi.
La ragazza, che fa base a Venegono Superiore in via Leonardo Da Vinci 28, ha già avuto modo di farsi conoscere lo scorso 10 maggio è stata premiata a Lamezia Terme in occasione del Congresso Nazionale di JCI Italy con il Premio TOYP Varese 2014 nella categoria Business.
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