La Unendo Yamamay si arrende, lo scudetto è di Piacenza

La Rebecchi domina anche gara 3 al PalaYamamay e conquista il secondo titolo italiano consecutivo. Busto Arsizio regge fino al 20-23 del primo set, poi alza bandiera bianca. Lucia Bosetti miglior giocatrice delle finali

Finisce con l’abbraccio di Carlo Parisi a ognuna delle sue giocatrici e il PalaYamamay che canta in coro “Complimenti a tutta Piacenza”, ennesimo segnale di una sportività da non dare mai per scontata. Lo scudetto lo vince per il secondo anno consecutivo la Rebecchi Nordmeccanica, legittimando il successo con una gara 3 praticamente perfetta che le vale il primo successo a Busto Arsizio della sua storia. La Unendo Yamamay esaurisce le energie già nel primo parziale, viene tradita dalle sue giocatrici più rappresentative ed è travolta dai muri avversari (18 in tre set, quasi un record): ci sarebbero stati modi migliori per firmare la resa, ma non c’è dubbio sul fatto che la squadra biancorossa esca comunque a testa alta da un campionato imprevedibile e quasi miracoloso. Piacenza si conferma la squadra più forte d’Italia, come aveva già dimostrato in tutto l’arco della stagione dominando la final four di Coppa Italia e la stagione regolare; la squadra di Caprara si impone meritatamente dall’alto della sua perfetta organizzazione tattica, ma anche dello straripante talento delle sue campionesse, da Francesca Ferretti all’eterna Manu Leggeri, da Floortje Meijners (pensare che due anni fa vestiva la maglia biancorossa…) all’albizzatese Lucia Bosetti, ormai regina incontrastata della pallavolo italiana. Davvero un peccato pensare che tra pochi giorni anche questo squadrone sarà smembrato dalle sirene provenienti da campionati più allettanti e danarosi.

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Unendo Yamamay-Piacenza: la partita 4 di 20

Intanto alla Unendo Yamamay resta l’unico rimpianto di quel vantaggio sprecato in gara 1, quando Marcon e compagne erano andate davvero vicine all’impresa al PalaBanca: un po’ poco, però, per cambiare le sorti di una serie che nel complesso è stata dominata dalle avversarie.
Ci sono alcune prestazioni deludenti da sottolineare in questa finale – Ortolani, Buijs, ma anche una Arrighetti mai incisiva – ma indugiare sulle singole serve a poco dopo una partita (anzi due) in cui la squadra intera ha alzato bandiera bianca sul piano della lucidità e delle energie. Sul futuro bisognerà riflettere a lungo, a partire dall’allenatore per arrivare alle giocatrici, ma la buona notizia è che un futuro ci sarà, cosa niente affatto scontata fino a pochi mesi fa. E sarà, altro piccolo grande miracolo, un futuro europeo.
Domenica, intanto, a partire dalle 22 allo Shed di Busto Arsizio si svolgerà una serata aperta al pubblico per salutare giocatrici e staff al termine della stagione.

LA CORNICE – Come nelle attese della vigilia, lo spettacolo al PalaYamamay è straordinario: tribune già strapiene a più di un’ora dall’inizio del match. In parterre c’è mezza pallavolo: tra le altre si fanno notare le ex cortesine Barun e Veljkovic, le immancabili Pisani e Signorile e Kasia Skowronksa, compagna di squadra di Wolosz nella nazionale polacca che dal 16 al 18 maggio sarà impegnata nel torneo di qualificazione agli Europei a Lugano. Alla palleggiatrice il pubblico biancorosso dedica uno striscione nella sua lingua madre (vedi foto a destra): "Vola alto, farfalla polacca". Un altro messaggio è per il presidente Forte: “Comunque vada, grazie Michele”, poi modificato in un semplice “Grazie Michele”. Forse la prima versione non sembrava troppo benaugurante… Prima della gara, però, sorge anche qualche problema al primo anello: i posti destinati ai tifosi della Rebecchi sono già stati occupati da altri spettatori, che devono essere invitati più volte a spostarsi prima che la situazione si risolva almeno parzialmente (per tutto il primo set continueranno le schermaglie con gli avversari). Spettacolare la scenografia sfoderata dagli Amici delle Farfalle: un enorme striscione raffigurante un castello, con lo scudetto in cima al torrione, e dodici “figuranti” con elmo, spada e maglia biancorossa. Lo slogan: “12 guerriere, 5000 cuori, riconquistiamolo insieme”.

LA PARTITA – Parisi cambia rotta rispetto alle prime due gare della serie: nel sestetto iniziale c’è Ilaria Garzaro al posto di Ciara Michel. Formazione per il resto confermata, come quella della Rebecchi. Che si fa subito sentire a muro: sono già 3 quelli emiliani sul 4-5, e questo sarà ben presto il leit motiv dell’intera partita. Sul 5-5 Piacenza piazza il primo break importante grazie al servizio di Van Hecke e a una scatenata De Kruijf (7 punti nel parziale): 5-9 e il coach biancorosso è costretto a chiamare il time out. Un nuovo muro di De Kruijf porta il punteggio sull’8-14 e Piacenza è aiutata anche dalla fortuna quando una difesa sbilenca di Ferretti finisce in campo per l’11-17. Dal 13-19 Busto riesce in qualche modo a riportarsi sotto grazie alla battuta di Wolosz (18-21) e Garzaro firma anche il meno 3 sul 20-23, ma subito dopo sbaglia un “rigore” a porta vuota concedendo 4 set point alle avversarie. Annullati i primi due, la Yama si condanna da sola con l’errore in battuta di Spirito che vale il 22-25.

Nel secondo set la reazione della Unendo Yamamay dura lo spazio di pochi punti: dal 4-3 (muro di Garzaro) si passa rapidamente al 4-7 con tre muri consecutivi di De Kruijf, Van Hecke e Meijners. Busto resiste fino al 7-9, poi alza definitivamente bandiera bianca: da qui prende il via un parziale di 2-14 a favore di Piacenza, con Ortolani e Marcon ferme al palo e Buijs poco meglio (22%). A nulla servono gli inserimenti di Petrucci, Sloetjes e Bianchini: la Rebecchi vola fino al 9-23 con Meijners e le avversarie sembrano completamente in bambola. Chiude ancora l’olandese sull’11-25.
Busto Arsizio deve salvare almeno l’onore e prova a farlo nel terzo set. Dopo un altro errore e un muro subito da Ortolani (5-8), Parisi la sostituisce con Bianchini, e la toscana è determinante nel risollevare la squadra dal baratro del 6-10: sul suo turno di servizio arrivano due punti consecutivi di Arrighetti (11-11) e poi due ace di fila per il 13-11. In un attimo però Piacenza pareggia i conti e si riporta avanti 14-17 con il micidiale servizio di Bramborova. Due muri di Leggeri sembrano porre fine alla questione (15-19), ma Bianchini è l’ultima ad arrendersi e trascina di nuovo le sue al meno uno: a questo punto però sale in cattedra Lucia Bosetti, che infila due attacchi consecutivi per il 18-21, prima dell’ennesimo muro di Leggeri su Marcon. Michel, appena entrata, tiene accesa la fiammella in attacco e al servizio (21-23), poi Meijners si procura tre match point e Buijs spara fuori l’ultimo pallone del campionato.

LE INTERVISTE

Unendo Yamamay Busto Arsizio-Rebecchi Nordmeccanica Piacenza 0-3 (22-25, 11-25, 21-25)
Busto A.: Ortolani 3, Garzaro 8, Bianchini 5, Michel 3, Leonardi (L), Marcon 7, Spirito, Sloetjes, Buijs 7, Arrighetti 5, Wolosz 2, Petrucci. All. Parisi.
Piacenza: Poggi (L) ne, Valeriano, Leggeri 11, De Kruijf 9, Van Hecke 10, Meijners 13, Manzano ne, Ferretti 2, Sansonna (L), Bramborova 1, Caracuta ne, Bosetti 12, Vindevoghel. All. Caprara.
Arbitri: Santi e Saltalippi.
Note: Spettatori 4490. Busto: battute vincenti 3, battute sbagliate 5, attacco 30%, ricezione 80%-51%, muri 3, errori 17. Piacenza: battute vincenti 2, battute sbagliate 5, attacco 38%, ricezione 78%-44%, muri 18, errori 14.

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Pubblicato il 03 Maggio 2014
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