Regge il muro del Varese in dieci: da Novara arriva un punto-speranza

Interrotta la lunga serie di sconfitte (0-0) nonostante mezz'ora in inferiorità. Nel primo tempo i biancorossi vicini al gol, poi è assedio piemontese: una traversa, un rigore reclamato ma Trevisan e compagni si salvano

Dal nostro inviato – Basterà questo punto per salvarsi? Dal punto di vista della classifica non lo sappiamo e comunque il pareggio 0-0 tra Novara e Varese cambia poco alla graduatoria delle due squadre, almeno fino a che non si sapranno (domenica) i risultati di Cittadella e Padova. Quello che da stasera può – forse ma andiamoci cauti – cominciare a pendere dalla parte dei biancorossi sono il morale e la fiducia, visto che la squadra di Bettinelli è uscita indenne dal “Piola” nonostante l’inferiorità numerica per il rosso – tanto giusto quando ingenuo – rimediato da Cristiano che ha costretto il Varese a subire un assedio infinito a protezione di Bastianoni.
Un muro che ha tremato (traversa di Lepiller su punizione), che ha causato proteste vibranti (Lambrughi giù in area: il presidente De Salvo furibondo) ma che alla fine ha retto grazie a uno strepitoso Trevisan affiancato dai compagni di reparto e “capo-spazzino” della zona calda davanti alla porta.
Con questo punto intascato quindi, i biancorossi incassano almeno un bonus-speranza oltre a spezzare la chilometrica catena di sconfitte, e si schierano dalla parte di mister Bettinelli. Al di là dell’andamento del match infatti, la squadra si è mossa con maggiore veemenza rispetto alle prestazioni recenti (tra lo scialbo e il disastroso) ed è stata in campo anche con attenzione e organizzazione superiori anche se l’inferiorità numerica ha in parte annullato gli accorgimenti. Non vanno però dimenticate anche le assenze, soprattutto a metà campo, che hanno costretto a varare uno schieramento di emergenza che in qualche modo ha tenuto. Torniamo quindi alla domanda iniziale: basterà tutto questo? Lo sapremo venerdì quando a Masnago arriverà il Siena, con la concreta possibilità che inferno, purgatorio e paradiso siano tutti a disposizione.

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Novara – Varese 0-0 4 di 16

COLPO D’OCCHIO – La paura di perdere la Serie B spinge allo stadio “Piola” un grande pubblico contato in oltre 8mila unità. Cosa che vale sia per i padroni di casa – con la curva quasi esaurita – sia per il Varese che porta in Piemonte almeno 500 tifosi che colorano di biancorosso il loro spicchio di stadio. La fine della Serie A e il fatto che il match si disputi in anticipo consente a molti volti noti del calcio di essere presenti. Ovviamente al completo lo staff dirigenziale del Varese per la “prima” di Bettinelli.

CALCIO D’INIZIO – Tutto come previsto nell’undici iniziale di Stefano Bettinelli, e del resto il neo mister biancorosso (con lui in panchina Mario Belluzzo per ragioni di patentino) aveva già snocciolato la formazione alla vigilia. L’unico dubbio riguardava il secondo centrale accanto a Rea, posto occupato da Trevisan con Ely in panchina. Novara in campo con il 4-3-3, con Rubino al centro di un tridente con Gonzalez e Lazzari ai fianchi.

IL PRIMO TEMPO – Anche se la parola “paura” è bandita dal vocabolario di mister Bettinelli, è questo il sentimento che prevale nella prima metà di gara. Forse più che di “paura” si può parlare di “timore” ma il succo non cambia: il Novara si propone per fare la partita, tiene di più la palla ma troppo spesso la perde quando prova a verticalizzare o a dare maggiore velocità al gioco per via dei tanti errori di impostazione. Il Varese ha un piglio certamente più vivace rispetto alle recenti esibizioni, crea meno ma lo fa meglio e di fatto colleziona le uniche vere occasioni del primo tempo. In particolare queste arrivano intorno alla mezz’ora, nel giro di pochi istanti, dai piedi del duo di attacco schierato da Bettinelli. Prima ci prova Neto Pereira che sceglie di scagliare un destro di prima battuta verso la porta che Kosicky respinge malissimo ma, buon per lui, sul fondo. Poi (31′) tocca a Pavoletti muoversi rapido tra i due centrali (l’assist è di Grillo) ma questa volta il portiere di casa (foto) è bravo a chiudergli lo specchio della porta. Sul fronte opposto Bastianoni deve solo arginare un tiro da fuori area di Gonzalez piuttosto morbido e osservare i tanti tentativi biancoazzurri che passano molto lontano dalla porta.
Senza occasioni fioccano invece i cartellini, ben cinque nella prima frazione tra cui quello contestato a Cristiano (colpisce di mano ma per proteggersi il volto) che nella ripresa conterà parecchio. E proprio l’ex di turno confezionerà anche l’ultima occasione: un bel diagonale che fa venire i brividi a Kosicky senza però trovare la porta per pochi centimetri.

LA RIPRESA – L’avvio del secondo tempo ricalca quello del primo: Novara più avvezzo a premere ma impreciso, Varese attento a non concedere spazi nelle zone vitali e un poco più organizzato. Si potrebbe andare avanti su questo copione se non che, al 13′, Cristiano tocca un pallone di mano davanti alle panchine e si prende un rosso che a questo punto è inevitabile.
Neppure il tempo di riorganizzarsi e il Varese trema (20′) perchè Lambrughi scatta verso un pallone profondo in area e va a terra dopo un urto con Fiamozzi. L’impressione è che la palla sia comunque troppo lunga (Bastianoni è pronto in uscita bassa e in anticipo) ma da lontano è difficile stabilire l’entità del contatto che porterebbe al rigore. Un episodio su cui il Novara protesterà con forza sia in campo sia negli spogliatoi con in testa il presidente De Salvo. A quel punto Bettinelli ridisegna la squadra che nel frattempo inizia a schiacciarsi nella propria metà campo. Un po’ a sorpresa entra Ricci a fare il mediano mentre Neto lascia il posto a Di Roberto; a salire in cattedra però è soprattutto Trevisan che diviene un baluardo insuperabile in area di rigore.
Gonzalez intanto ci prova di controbalzo (26′), Lazzari di testa (30′) mentre Rubino e Manconi vengono murati in qualche modo. Un gol arriva al 39′ con Rubino ma il fuorigioco è chilometrico e stavolta nessuno protesta. Entra anche Calil per Barberis e il brasiliano la combina grossa, con un fallo al limite quando comincia un lungo recupero. Lepiller la batte due volte: la prima Grillo respinge ma viene ammonito, sul secondo tentativo ci pensa l’incrocio dei pali a strozzare l’urlo del “Piola” che a gran voce spinge i suoi uomini. Restano 5′, recupero fatale in occasioni recenti, ma questa volta l’ottimo Crescenzi sbaglia l’ultimo tiro dopo una bella azione: e per il Varese arriva un punticino di speranza.

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Pubblicato il 24 Maggio 2014
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