Il successo di un’azienda? Dipende anche dal suo “spogliatoio”

L'esperienza mondiale nel canottaggio ha lasciato un'impronta profonda in Alessandra Caraffini che ha importato nell'azienda di famiglia l'importanza di fare squadra

«L’azienda come un “4 di coppia”». Alessandra Caraffini si occupa di risorse umane alla ditta Ilma Plastica di Oltrona. Al suo arrivo, la vita lavorativa dei 180 dipendenti ha conosciuto una virata. Come un timoniere si è messa alla testa dell’imbarcazione e ha sterzato verso una progressiva e crescente attenzione al bisogno del singolo e dell’organizzazione. 

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Fare spogliatoio alla ditta Ilma Plastica 4 di 22

Ma cosa c’entra il canottaggio con la Ilma Plastica? « Io ho fatto canottaggio a livello agonistico per otto anni, anche come Nazionale. Ed è qui che ho maturato la mia personale visione della vita. Tutto è partito dalla doppia esperienza ai Mondiali U23 ad Amsterdam e successivamente agli Assoluti di Gifu in Giappone nel 2005. In Olanda eravamo un equipaggio scapestrato; 4 ragazze con grande entusiasmo e senza alcuna pretesa. Quell’amicizia, unita alla voglia di sorprendere, creò un’alchimia speciale che ci permise di raggiungere traguardi impensabili. In Giappone, invece, fu una debacle: partivamo tra le favorite perché due ragazze dell’equipaggio erano olimpiche. Ma non ci fu feeling e la nostra potenza fisica non riuscì a farci cogliere alcun risultato».

Smessi i panni dell’atleta, Alessandra non si è scrollata di dosso la sensazione di avere in mano la risposta per un team di successo: « Quando ne ho parlato in azienda – ricorda Alessandra –  sia mio padre Antonio sia mio fratello Stefano sia il direttore dello stabilimento Leonardo Volponi mi appoggiano e supportano le iniziative che stiamo portando avanti».

La prima uscita di questa nuova politica nelle relazioni interne ha creato subito scalpore: « Ho appeso avvisi per partecipare a una maratona in staffetta. Inizialmente, ho visto sguardi un po’ persi… allora mi sono rivolta a chi sapevo avesse una certa passione per la corsa. Così abbiamo costituito il primo team di 12 elementi. È stato un successo: avere la possibilità di vivere esperienze fuori dal lavoro, ribaltare i rapporti gerarchici tradizionali e instaurarne di nuovi ha permesso di avvicinarci molto. Piano piano, la partecipazione si è ampliata e, ora, siamo circa una trentina di atleti».

Così, Alessandra è riuscita a ricreare quell’effetto “spogliatoio” che andava cercando: «Il lunedì, quando si rientrava da una domenica di gare, ci sentivamo tutti un po’ più uniti, più solidali. Allora, come azienda abbiamo deciso di proseguire su questa linea: prima abbiamo organizzato un“team cooking”, una gara tra 3 squadre ai fornelli. Tutti insieme, a ruoli mescolati, si sono dati vera battaglia con padelle e piatti e tanto buon umore. 
Poi, Alessandra ha alzato ulteriormente l’asticella prima con un torneo di calciobalilla il sabato pomeriggio che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone e poi l’evento clou Cambiare= essere vincenti” : «Domenica 25 maggio abbiamo aperto le porte dell’azienda organizzando un vero torneo a squadre con giochi ma anche la realizzazione di un giornale e la recita di uno sketch. Insomma, una giornata, dove i dipendenti con le famiglie sono diventati protagonisti in modo alternativo. Per i bambini abbiamo organizzato una caccia al tesoro e un concorso di disegni incentrato sulla fabbrica del loro papà o mamma. Io credo che sia stata una bella esperienza per tutti e, sicuramente, il clima ne ha risentito positivamente».

Momenti di aggregazione ma anche attenzione alla persona: « Nei giorni d’estate, ogni mercoledì, arriva il carretto dei gelati fuori dalla ditta, in mensa abbiamo adottato un sistema di faccine per chi ha voglia di seguire stili di vita e alimentari corretti. Poi abbiamo convenzioni con l’asilo di Oltrona che ci riconosce tariffe più basse. I dipendenti possono anche iscrivere i figli all’oratorio estivo o all’asilo direttamente in azienda. Abbiamo convenzioni con ambulatori medici, piuttosto che con negozi.  Sono dettagli, piccoli accorgimenti, lo sappiamo, ma, dove possiamo, veniamo incontro alle incombenze quotidiane dei dipendenti. Io ho vissuto sulla mia pelle cosa voglia dire fare squadra e trovare l’affiatamento. So che è un discorso lungo, una mentalità che deve cambiare perchè si passa da una visione di ambiente di lavoro ad ambiente sociale. Piano, piano, a piccoli passi, ma sono certa che sia la via giusta». 

E il prossimo 17 , all’interno della manifestazione “Giugno Sport” l’esperienza della Ilma Plastica sarà discussa in un incontro pubblico a Gavirate con la psicologa dello sport Marisa Muzio e l’ex allenatore di basket Sandro Gamba: si discuterà dei benefici dell’attività sportiva d’azienda. Si parlerà di fisico ma anche di valori, di solidarietà e di “gioco di squadra”: « Non è importante essere il capovoga o il motore della barca, perchè al traguardo ci si arriva tutti insieme».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2014
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