Un oratorio e un cimitero da Biennale di Venezia
I raffinati interventi architettonici di Lonate Ceppino e Induno Olona tra i progetti presentati al Padiglione Italia a cura di Cino Zucchi
Quando lo scorso anno era stato ospite dell’Ordine degli Architetti di Varese, Cino Zucchi aveva appena ricevuto l’incarico di curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia. La sua conferenza acuta ed ironica ricordava l’assunto di base da cui prende avvio ogni progetto: ovvero l’idea che la città sia un’opera d’arte collettiva, l’architetto ha un’enorme responsabilità poiché interviene in essa trasformandola, a volte anche con ‘innesti’, come li ha definiti Zucchi, ‘violenti’. Proprio Innesti/Grafting è il titolo da lui scelto per il Padiglione Italia nella quattordicesima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, inaugurata il 31 maggio, che presenta anche due importanti progetti presenti in provincia di Varese: il raffinato intervento nell’ex Oratorio di San Michele a Lonate Ceppino oggi sede della biblioteca firmato da DAPStudio e l’elegante ampliamento del Cimitero di Induno Olona di Abdarchitetti.
Innesti/Grafting vuole approfondire i processi che hanno portato all’attuale carattere omogeneo e atopico dell’architettura globale, individuando le resistenze e le caratteristiche peculiari che la modernizzazione ha preso nel confronto con le vere o presunte “identità nazionali”. L’ampliamento di un edificio storico deve guardare al futuro partendo dal passato, deve sviluppare senza dissacrare e l’”innesto” deve essere in grado di dare nuova vita, Non è una cosa semplice, soprattutto nel nostro paese, dove il peso della storia si fa sentire in ogni mattone della penisola.
Innesti/Grafting vuole raccontare la nostra migliore architettura da un punto di vista inedito. Opere antiche, recenti e contemporanee scelte con gli occhi di un botanico piuttosto che con quelli di uno storico, e rilette secondo modalità originali per svelare la loro capacità di unire indissolubilmente interpretazione e innovazione, materia esistente e forma futura.
La biblioteca civica “Elsa Morante” è il risultato del restauro dell’ex Oratorio di San Michele e della realizzazione del suo ampliamento. La chiave di lettura dell’intervento risiede proprio nella dialettica tra preesistenza e nuova costruzione, tema che ha orientato tutte le scelte progettuali. Il rapporto tra le due presenze è giocato opponendo matericità e leggerezza, opacità e rifrazione: la contrapposizione enfatizza le peculiarità dei due volumi. L’edificio storico è stato recuperato nel rispetto della preesistenza, attraverso un’attenta valorizzazione delle sue caratteristiche originarie. Il volume di ampliamento sorge parallelamente al fronte est dell’Oratorio; è un corpo stretto e allungato, una sorta di guscio leggero in lamiera bianca forata la cui sezione si assottiglia verso l’alto. Tra un corpo e l’altro si inseriscono due ulteriori elementi di collegamento: al piano terra un piccolo box dalla copertura completamente vetrata consente, di giorno, l’accesso alla biblioteca mentre, di notte, si trasforma in una lanterna che illumina suggestivamente lo spazio vuoto tra i due edifici; al primo piano, invece, una scatola sospesa rivestita in legno ospita un tunnel che lega il corpo dei servizi alla sala delle capriate, marcando per opposizione la saldatura tra nuovo e vecchio.
L’ampliamento del Cimitero di Induno Olona firmato da Abdarchitetti risale al 2012 e vede l’inserimento di un lungo corpo rettangolare all’interno dell’area storica. Semplici elementi verticali permettono il passaggio della luce che scandisce il percorso quasi come in un cammino rituale.
Varese vanta due progetti di altissimo livello, purtroppo pressoché sconosciuti e poco valorizzati, che oggi in una occasione importante come la mostra internazionale di Venezia sono capaci di portare davvero il nome della provincia nel mondo. Due eccellenze contemporanee capaci di valorizzare il passato per proiettarsi nel futuro.
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