Un lampo di Neto promuove il Varese al 90′

Un colpo secco, improvviso, precisissimo, al momento giusto. Con una rete di Neto Pereira al 90′ in punto, il Varese supera anche la Virtus Entella e si qualifica al quarto turno di Coppa Italia, regalandosi così la Lazio all’Olimpico ai primi di dicembre (se i biancocelesti batteranno il Bassano, domenica 24).
Una vittoria tutt’altro che semplice quella colta dalla squadra di Bettinelli, in dieci da inizio ripresa per colpa di Corti, che si prende il lusso di insultare platealmente l’arbitro (l’internazionale Mazzoleni) e lascia i compagni in inferiorità contro i liguri, neopromossi ma ben attrezzati per disputare la prossima Serie B. E così il Varese si è dovuto affidare per lungo tempo ai propri centrali (promossa la coppia Borghese-Simic) e a Bastianoni già decisivo nei primi 45′ prima di calare l’asso con il proprio capitano allo scadere. Un Neto, tra l’altro, tra i migliori in campo fin dall’inizio a confermare una condizione brillante già evidenziata contro la Juve Stabia (anche allora con gol) e una buona intesa con Lupoli, determinante a propria volta in occasione della rete.
Le buone cose viste in avanti non hanno però sempre potuto nascondere le difficoltà viste in altre parti del campo: la fascia sinistra in particolare (i titolari erano Cristiano e Tremolada) ha faticato a contenere la spinta dell’Entella, e anche i mediano non sono sempre stati brillanti. Insomma, a una settimana dall’esordio in campionato – sabato a Masnago contro lo Spezia – ci sono ancora alcuni bulloni da stringere nel telaio biancorosso. E poi ci sarebbe la necessità di avere a disposizione un centravanti di ruolo, perché di tiri in porta se ne sono visti pochini. Anche se uno, l’ultimo, è ampiamente bastato per passare il turno quando i supplementari parevano ormai obbligatori.

CALCIO D’INIZIO – In una serata in cui la pioggia non vuole mancare, Bettinelli distribuisce sul campo il classico 4-4-2 con Simic e Borghese coppia centrale, con Cristiano terzino sinistro e la cavelleria leggera (Neto-Lupoli) in attacco, reparto orfano di Forte e Miracoli. L’Entella ha bei nomi in rosa come Baldanzeddu e Mazzarani che agisce alle spalle di Litteri e Moreo, preferiti da Prina all’esperto Sansovini il quale rientra dall’infortunio.

IL PRIMO TEMPO – La cronaca della prima metà di gara è piuttosto cronaca e, ahinoi, riporta quasi solo tentativi dell’Entella: non è un caso quindi se il protagonista principale è Antonio Elia Bastianoni. Il portiere biancorosso è decisivo sia al 25′ su Moreo (poi Fiamozzi completa l’opera stoppando Litteri) e soprattutto al 29′ quando toglie dalla porta un colpo di testa ravvicinato di Troiano che poi fallisce la ribattuta da pochi metri. Ancora Moreo – ex Caronnese e in comproprietà con il Varese – grazia i biancorossi a pochi minuti dalla pausa con una deviazione fallita. Il Varese impegna davvero raramente Pelizzoli e deve anche cambiare prima del previsto, perché Cristiano al 35′ alza bandiera bianca dopo aver resistito in non perfette condizioni per una ventina di minuti: al suo posto Tamas il cui ingresso migliora la situazione in fascia dove Tremolada è inesistente. Tra gli uomini di movimento di Bettinelli il migliore è Neto, che costringe più volte al fallo la difesa e si muove molto bene, però il brasiliano non basta a rendere la vita difficile a un’Entella ben organizzata.

LA RIPRESA – Il secondo tempo sembra iniziare bene (il pressing di Lupoli causa l’ennesimo retropassaggio avventato dei liguri) ma presto prosegue nel modo peggiore: al 4′ Corti va a terra in attacco, si rialza e prende l’arbitro Mazzoleni a male parole accompagnate da gesti plateali. Una protesta inutile che costa il rosso e che forse cambia l’umore al fischietto bergamasco che da lì in avanti sarà più severo con i padroni di casa.
La partita quindi cambia volto, con l’Entella gasata dalla superiorità e il Varese costretto a difendersi con qualche sbandamento soprattutto dalla parte di Fiamozzi, oggi non ai suoi livelli. Il centrocampo di Bettinelli passa a tre uomini con Barberis al posto di Tremolada; Prina invece si gioca la carta Sansovini per provare a bucare Bastianoni: l’ex Novara si procura un’occasione al 25′ ma spara ampiamente a lato dopo un bel dribbling. Poco prima (21′) un’azione Barberis-Neto-Lupoli finisce con un tiraccio sull’esterno della rete dell’ex ascolano.
In questa situazione di gioco ci vorrebbe Forte, specialista nei raid veloci con la propria difesa in trincea ma il giovane attaccante non è nemmeno in panchina. Bettinelli allora cucina con gli ingredienti che ha: Zecchin, Lupoli, Neto, un Blasi impreciso ma combattivo e i centrali davvero pronti a ogni evenienza, corner compresi.
E quando all’orizzonte si profilano i supplementari ecco il colpo di prestigio: il Varese non rinuncia ad attaccare e lo fa con Lupoli che addomestica al limite un pallone piovuto da chissà dove. L’attaccante non sfonda ma costringa al raddoppio la difesa, la palla rotola allora poco più un là dove Neto è pronto e perfetto: destro forte e angolato con palla che finisce dritta in fondo al sacco. E – Bassano permettendo – regala al Varese un biglietto aereo per Roma, contro quella Lazio che fu l’amaro epilogo del “casino organizzato” di Fascetti. E’ passata una vita, ma da queste parti se ne parla ancora: a dicembre c’è spazio per la rivincita.

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