Fallimento Crespi, l’ultima speranza sono i cinesi

Il segretario della Femca Cisl Milano Metropoli ammette «Contiamo sulla cassa integrazione straordinaria per i 160 lavoratori e su un possibile rientro in gioco dei compratori cinesi».

«Siamo impegnati nel dare continuità alla cassa integrazione fino al prossimo aprile e abbiamo esteso l’esercizio provvisorio aziendale fino al 31 dicembre 2014. Così facendo, seppur in una situazione di grossa criticità, stiamo cercando di tenere ancora accesa la fiammella della speranza per un possibile rilancio». A dichiararlo è Vito Zagaria, segretario della Femca Cisl Milano Metropoli intervenuto sulla crisi della azienda Fratelli Crespi di Buscate dopo che il giudice ne ha sancito il fallimento mercoledì scorso. La vicenda della fabbrica del Castanese, che opera nell’ambito della gomma plastica e che ha tra i suoi più importanti clienti la Volkswagen, è ormai nota e vede oggi a rischio 160 posti di lavoro.

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«Circa un anno e mezzo fa – ricorda Zagaria – venne sottoscritto un concordato in continuità per cercare di ridurre i debiti dell’azienda che continuava a registrare mensilmente copiose perdite.
Questa operazione – continua il Segretario del sindacato milanese – avrebbe dovuto, da un lato, consentire una riorganizzazione della fabbrica, dall’altro lato, avrebbe dato il tempo a potenziali acquirenti cinesi per fare tutte le valutazioni del caso e, quindi, provvedere con una serie d’investimenti su uomini e macchinari».

«Se questa soluzione si fosse effettivamente concretizzata – aggiunge Zagaria – si sarebbe

riusciti a preservare un buon livello occupazionale rispetto agli atutali occupati della fabbrica».
Purtroppo, per ragioni ancora poco chiare, i potenziali investitori orientali si sono fatti indietro. «La situazione era ormai troppo compromessa – osserva il componente della segreteria della Femca Milano Metropoli – e malgrado un seppur apprezzabile tentativo della famiglia Crespi d’intervenire per coprire quanto meno le pesanti perdite, il Giudice del fallimento ha considerato il quadro aziendale compromesso per poter tentare un’azione di salvataggio in extremis».
In ogni caso, secondo il sindacalista cislino «è senza dubbio positivo il fatto di essere riusciti a far coincidere la figura del Giudice del fallimento con quella del Curatore. Contiamo, quindi, sul fatto che la dott.ssa Paola Giudici, che ha già espresso il suo parere favorevole, riceva dal Ministero il via libera per la cassa integrazione straordinaria sino ad aprile, così da dare continuità a quella ordinaria in scadenza il prossimo 22 ottobre».

«Ci pare – rimarca Zagaria – un traguardo significativo, così come il fatto di aver posticipato l’esercizio provvisorio a fine anno. A questo punto riteniamo che ci siano le condizioni per valutare se da parte degli investitori cinesi potrà arrivare una proposta concreta per il rilancio della fabbrica o, comunque, per sondare nuove strade. Diversamente – conclude il rappresentante della sigla sindacale – dovremo prendere atto della situazione, ma con la convinzione di averle provate tutte prima di spegnere la speranza dei lavoratori e delle loro famiglie».

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Pubblicato il 29 Settembre 2014
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