Varese con la mano calda, a Pesaro la seconda vittoria

La Openjobmetis a lungo senza lunghi si affida ai suoi attaccanti e ai rimbalzi di Kangur, fatica in difesa ma nell'ultimo quarto sbanca l'Adriatic Arena (85-96)

Quando si dice che la miglior difesa è l’attacco. Senza lunghi (Callahan out, solo 17′ per Daniel al 30% del suo potenziale) e con una retroguardia tutt’altro che ermetica, la Openjobmetis di Gianmarco Pozzecco va a prendersi la seconda vittoria in due partite sfruttando le mani calde e l’esperienza dei suoi giocatori e sbanca Pesaro 85-96. Un successo tutt’altro che semplice, perché i giovani di Dell’Agnello hanno ceduto solo negli ultimi 5′ di partita e cioé quando la capacità di disputare gare punto a punto ha favorito Robinson e compagni, bravi ad aspettare che il match andasse nella loro direzione, meno bravi ad attendere così tanto per dare la sterzata decisiva.

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Consultinvest Pesaro – Openjobmetis Varese 85-96 4 di 21

(Rautins e il Poz: prima bella prova per il canadese – foto Raso/Newphotopress)

Determinante, più di tutti, Kristjan Kangur: l’estone ha riequilibrato quasi da solo i problemi a rimbalzo (11 totali per il 31-30 finale, ma Pesaro a un certo punto ne aveva dieci in più dell’Openjobmetis), ha fatto da sponda intelligente in attacco dove ha anche fatto 16 punti e gestito molto bene una situazione falli che si era fatta difficile. Attorno all’ala, spostata forzatamente sottocanestro insieme a Diawara, ruotano in tanti: il francese conferma la sua vena realizzativa (24), Rautins si accende al momento giusto così come Deane che dopo 25′ anonimi prende il timone e dirige alla perfezione. Forse poco per esaltarsi e predire un futuro luminoso a questa squadra (la Consultinvest è formazione dal budget molto ridotto, ricca di giovani: però attenzione, crescerà strada facendo) ma intanto Varese va a due su due e sorride a chi la pronosticava buona al massimo per la salvezza. Sabato prossimo (20,30) ci sarà l’ex Polonara a testare le ambizioni della banda-Pozzecco, di fronte a una Reggio Emilia scottata da un ko in casa. Difendere come a Pesaro non è consentito, attaccare invece sì. Eccome.

COLPO D’OCCHIO – La giovane Consultinvest richiama comunque un discreto pubblico nell’enorme Adriatic Arena, che ha visto squadre e giocatori ben più forti di questi ma che non abbandona i ragazzi di Dell’Agnello, in lotta per cercare una salvezza anche all’ultima giornata come lo scorso anno. Pozzecco, applaudito dalla gente marchigiana, ha capelli molto più corti di sette giorni fa e viene sostenuto insieme ai suoi da un drappello di tifosi tra ultras e altri che hanno raggiunto Pesaro in via autonoma.

PALLA A DUE – Ed Daniel è in quintetto e la gente di Varese spera che possa dare un contributo reale alla squadra, cosa che avverrà solo in parte. A Pesaro c’è anche Callahan che non si alzerà dalla panchina così come il giovane Pietrini, al debutto su un referto di Serie A. La Consultinvest ha in quintetto Raspino, unico italiano tra i dieci che si contendono il primo pallone.

LA PARTITA – I primi minuti paiono una partita di ping pong, tanto bisogna continuare a ruotare la testa per seguire gli avvenimenti. Segnano tutti, nessuno difende e così si arriva presto alla sirena del 10′ con solo qualche rallentamento – o meglio, qualche errore – negli ultimi “scambi”. Myles trascina Pesaro, ma Varese resta sorniona e impatta sul 22 pari il primo parziale.
Il secondo periodo non varia granché: la Openjobmetis arriva al massimo ad avere tre punti di margine, ma quando Diawara chiama, Ross risponde (9 nel quarto) e riporta avanti i suoi. Il timeout di Pozzecco sul -4 raddrizza il punteggio e solo una palla persa malamente da Robinson regala il sorpasso marchigiano a fil di sirena, 47-45.
L’intervallo questa volta non cambia più di tanto le carte in tavola se non che il Poz decide definitivamente di dover rinunciare al pivot: Daniel non ce la fa, Balanzoni stavolta non concretizza e allora spazio a Kangur e Diawara lunghi atipici con un discreto Okoye, all’esordio, a irrobustire il settore esterni. Il francese sente le responsabilità e vive qualche minuto di onnipotenza ma non basta. Robinson e Rautins alternano cose buone e palloni sprecati e quando Deane fallisce la possibile tripla del break (sarebbe stato il +7) Pesaro è lesta a rientrare e controsuperare con Musso. Un paio di gestioni giudiziose sono oro per la OJM che alla pausa comanda di 3 (68-71) e non mollerà più il comando.

IL FINALE – Prima di cantare vittoria però, Varese deve fare a sportellate per almeno 5′ nell’ultimo periodo, anche perché Kangur (foto sopra) deve lasciare il campo per qualche attimo visti i 4 falli mentre Diawara, stanco, ha perso la gran vena in attacco. Deane, e un parziale di 5-0 tutto di Rautins, forniscono però una bella spinta ai biancorossi lombardi ma il 71-78 non basta ancora. A metà periodo però Pesaro si disunisce, Deane giostra bene le scelte d’attacco e Kangur – tornato sul parquet – domina a rimbalzo difensivo. La OJM non sarà perfetta ma continua a far salire il punteggio, troppo per una Pesaro volenterosa ma a quel punto con le munizioni al lumicino. Il finale è fin troppo severo per la Consultinvest, ma dolcissimo per chi ama Varese: 85-96, quasi cento punti segnati e la testa della classifica. Conta pochissimo, ma intanto c’è.

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Pubblicato il 19 Ottobre 2014
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