Angelica Mente, musica dal cuore

Un colpo di fulmine e un creativo sodalizio musicale, un’esperienza come quella di essere chiamati ad aprire i concerti del tour italiano di “Buena Vista Social Club” da un giorno all’altro e una telefonata inattesa del mitico organizzatore del Premio Tenco Enrico De Angelis. E’ costellata di felici imprevisti la storia personale ed artistica di Angelica Mente, il gruppo varesino di Nicoletta Magnani e Paul Monari che nelle scorse settimane è stato in lizza per il prestigioso riconoscimento Targhe Tenco 2014.

Angelica Mente, torna in concerto al Teatro Nuovo di Abbiate Guazzone (Tradate). Nicoletta Magnani (voce, flauto e violoncello) e Paul Monari (chitarra) si esibiranno sabato 22 novembre (alle 21) a favore dell‘Arca, la cooperativa sociale che si occupa di disabili a cui andrà il ricavato dell’iniziativa.
Un gesto generoso ma anche una festa di compleanno doppia: per i 25 anni di fondazione dell’Arca e per il primo anno dell’ingresso di Angelica Mente nel mercato discografico. Proprio nel novembre dell’anno scorso, usciva infatti il primo disco del gruppo varesino, un doppio cd “Inverno rosso” e “Inverno blu”.
Abbiamo incontrato Angelica Mente per parlare del concerto e dei loro progetti per il futuro.

E’ passato un anno dall’uscita di “Inverno”, com’è stata l’esperienza del primo disco?
“Bellissima, ci ha dato grande soddisfazione, sicuramente per l’apprezzamento del pubblico ma anche per l’attenzione degli ambienti musicali a livello nazionale. Nasce proprio da questo primo disco il contatto con il Premio Tenco che ci portati ad esibirci ad una serata di Tenco Ascolta e alla candidatura per il Premio Targhe Tenco.

Un bel riconoscimento…
“Sì, soprattutto perché eravano gli unici a non avere dietro una casa discografica o un produttore. Il primo cd lo abbiamo realizzato e prodotto interamente da soli, senza un team di addetti ai lavori e quindi l’attenzione del Club Tenco e dei molti giornalisti che ci hanno manifestato il loro apprezzamento ha ancora più valore.
 
Come prosegue ora il vostro progetto artistico?
 “In realtà non ci piace l’idea di progetto, che presuppone una razionalità, una pianificazione. La nostra musica non nasce in questo modo, piuttosto al contrario, partendo dalle emozioni, quasi da un istinto, e da una necessità di elaborare e condividere queste emozioni.  Ci è capitato di cercare una direzione, una progettazione e abbiamo ascoltato molti suggeritori, ma questo funziona se si vuole fare qualcosa di commerciale. Noi diamo il meglio quando facciamo cose che ci piacciono, che ci divertono, allora si crea condivisione e la nostra musica è più vera”.

Avete in programma un nuovo disco?
“Intanto ristamperemo Inverno blu e Inverno rosso che sono esauriti e che in questo momento si possono ascoltare sul nostro sito e scaricare da diverse piattaforme di musica online come Spotify. Questo è un momento  molto intenso e creativo: abbiamo pronti due pezzi nuovi e stiamo lavorando ad altri brani”.

Come sarà il concerto di Tradate? Cosa ascolteremo?
Sicuramente qualche brano di musica cubana, le canzoni di Inverno rosso e Inverno blu ma anche due pezzi nuovi. E’ un’occasione a cui teniamo moltissimo, anche perché dietro c’è l’Arca, una fantastica associazione che vale la pena di sostenere.