Grazia per Okoye, condanna per gli altri

RAUTINS 5 – Il lato positivo è che Andy non rifugge le responsabilità, quello negativo è che la sua precisione e la sua sapienza cestistica vadano in fumo nel momento in cui servirebbero. Sbaglia tiri ben costruiti, perde palloni che non paiono così difficili da gestire, arriva presto a quota quattro falli e ciò ne condiziona il finale di gara.

DANIEL 4,5 – Marco Cusin non è probabilmente il tipo di giocatore tatticamente adatto a questa Openjobmetis (o forse è il gioco della squadra a essere inadatto), ma questa sera anche un osservatore totalmente a digiuno di basket avrebbe proposto di fare cambio. Qualche rimbalzo, una schiacciata di forza e nulla più, mentre dall’altra parte il pivot azzurro lo ha dominato in lungo e in largo. 28 a “meno 3” di valutazione: non serve altro a spiegare la differenza.

CASELLA 5 – Un giro di cambi lo porta sul parquet: perde per due volte le tracce di Fabio Mian (non un campione, ma un investimento abortito troppo presto da Varese che lo aveva scoperto anni fa) e torna a sedersi in panchina senza risultati.

ROBINSON 4 – Gli avversari lo lasciano libero da tre punti con la stessa perfidia con cui si mandava in lunetta Stefano Rusconi, ben sapendo che dall’arco non la mette proprio mai. Per la verità una volta segna, ma appunto anche Natale viene una volta all’anno. E stavolta non trova alcuna gloria neppure in penetrazione, oltre a non dare regia e a perdere troppi palloni. Ricordiamo che si parla del play titolare e del capitano della squadra, per chi non se lo ricordasse.

DIAWARA 5,5 – Pancotto lo raddoppia ogni volta che cerca palla nelle sue posizioni preferite e ha ragione, perché Kuba talvolta è sì bravo a rigiocarla per i compagni (4 assist) anche se alla lunga finisce anche questo tipo di munizioni. Al tiro però, tolto uno sprazzo iniziale, stavolta non fa miracoli: non basta la presenza a rimbalzo per arrivare alla sufficienza.

OKOYE 6,5 – L’unica sufficienza della giornata va nella casella del giocatore che, se questo roster fosse al completo, resterebbe a guardare dalla panchina i più titolati compagni. Stan ci mette qualche sana ingenuità ma pure diverse cose positive sia in attacco – unico in doppia cifra – sia in difesa dove può mettere muscoli e rapidità di gambe almeno nei duelli individuali. Peccato per quel quarto fallo arrivato troppo presto.

DEANE 4,5 – Un sospiro meglio di Robinson perché da Deane forse si attende un contributo più contenuto lungo l’arco dell’intera partita. Però a sua volta rifugge il tiro da 3 come fosse un peccato mortale e, salvo qualche intuizione sull’ultimo passaggio, non è che metta così tanto a posto la regia della squadra.

CALLAHAN 5 – E’ il rarissimo autore di due triple nel primo tempo, ma a parte quello e un po’ di legna sotto canestro non combina granché. Buono l’atteggiamento, rivedibile il risultato, ma come detto altre volte non è da lui che dipendono le fortune di questa squadra.