Il giro del mondo in motocicletta sui passi della nonna argentina

L’impresa partirà nell’aprile del 2015 ma è già stata progettata in ogni dettaglio. Protagonisti ne saranno Fabrizio Barbati e Anna Balakir, marito e moglie

Un brutto incidente alle spalle dal quale ha saputo rialzarsi e adesso una grande sfida davanti: il giro del mondo in moto. L’impresa che stiamo per raccontare partirà nell’aprile del 2015 ma è già stata progettata in ogni dettaglio. Protagonisti ne saranno Fabrizio Barbati e Anna Balakir, marito e moglie di Tradate.

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La loro è un passione viscerale per i viaggi in motocicletta che aveva rischiato di interrompersi undici anni fa quando Fabrizio, che adesso ha 31 anni, ebbe un bruttissimo incidente che gli lesionò in modo irreparabile una gamba e una mano. Contro il pronostico dei medici Fabrizio seppe però riprendersi e tornò a riappropriarsi della propria vita, oggi fa l’autista di autobus per le Ferrovie nord, e anche della sua passione per la moto sulla quale decise di prendersi una vera e propria rivalsa diventando un “motoviaggiatore”: lunghe traversate in Corsica, Bosnia e Croazia dove ha conosciuto la moglie Anna. E ancora in Spagna, in Italia, in Grecia, nel nord Europa toccando due volte la punta estrema di Capo Nord. E adesso la sfida più grande: il giro del mondo.
«Da 11 anni vivo la moto come una rivalsa contro il destino e i medici che mi avevano paventato un futuro mesto e poco avventuroso – racconta Fabrizio Barbati -. Ho sempre sognato di viaggiare in lungo e in largo, ma per fortuna o per sfortuna, prima l’amore, poi il lavoro, poi la casa, hanno sempre vincolato la mia sete. In questo momento grazie a una moglie “carrarmato” fantastica, non semplice passeggeera ma importantissima componente della squadra, possiamo puntare lontano».

La partenza è fissata per il prossimo 1 aprile da Tradate e il ritorno non prima dei successivi 8 o 10 mesi. Il tragitto è stato scelto partendo da una storia tutta famigliare: «mia nonna, mancata all’età di 95 anni, nacque a Mercedes, cittadina vicina a Buenos Aires – racconta Fabrizio – La sua famiglia era italiana, emigrata alla ricerca di fortuna e a un certo punto prese un transatlantico e ritornò in Italia, dando origine alla mia stirpe. Fin da piccolo ho sognato di ripercorrere a ritroso i suoi passi». L’Argentina sarà dunque l’ultima tappa prima del rientro a casa, Fabrizio e Anna ci vogliono arrivare attraversando Russia/Siberia, Canada, Stati Uniti, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Equador, Perù e Cile. Il budget previsto si aggira intorno ai 30mila euro e il percorso prevede anche due traversate oceaniche su una nave cargo di vira un mese da Vladivostok (Russia) a Vancouver (Canada) e Da Buenos Aires (Argentina) fino al primo porto disponibile in europa per il rientro a casa.
La coppia partirà con una Honda Transalp 650 del 2002, l’obiettivo è quello di vivere il più possibile le realtà locali dove vi sia la possibilità di lavorare o di scambiare l’ospitalità con lavoro presso agenzie agricole o enti benefici. Hanno scelto di partire senza alcun supporto elettronico ma con l’aiuto della buona vecchia mappa stradale cartacea.
Durante tutto il viaggio terranno un diario con foto e video e pubblicheranno il tutto sulla pagina Facebook e sul loro sito, «non vogliamo raccontare solamente le nostre giornate e i chilometri percorsi, ma vogliamo rendere partecipi chiunque ci seguirà, spero in molti, delle nostre emozioni, dei nostri incontri e delle nostre possibili disavventure». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Novembre 2014
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