Le confessioni di Daria Bignardi aprono Glocalnews
Prima serata del nostro festival del giornalismo digitale, con la scrittrice ferrarese che ha raccontato la genesi del suo ultimo libro e un pezzo della sua vita artistica e personale
Camicia rossa, pantaloni neri, scarpe coi tacchi. Entra in sala tra gli applausi, Daria Bignardi, che ieri sera al Teatro Santuccio di Varese ha presentato il suo ultimo romanzo "L’amore che ti meriti", nel primo dei tre incontri con gli scrittori che, quest’anno, aprono la terza edizione di Glocalnews, il festival del giornalismo digitale organizzato da Varesenews. Presentata da Marco Giovannelli, direttore del giornale, la serata é stata informale e partecipata, con un pubblico molto attento, che ha gremito il teatrino e applaudito più volte. Si é parlato dei personaggi del libro: Alma, Antonia, della città di Ferrara, di Bologna, delle amicizie e dei drammi che accadono alle figure create dalla Bignardi in questo romanzo. La scrittrice ha raccontato anche come é nato il suo libro: i sopralluoghi a Ferrara, la riscoperta della sua cittá, l’albergo dove ha immaginato le scene della storia, le situazioni che emergono sia nel libro, che nella sua stessa esperienza familiare e personale, intrecciata alla città.
La Bignardi ha inoltre raccontato qualcosa di se stessa, a cominciare dal rapporto con una madre importantissima, che soffriva di ansie ossessive, e riusciva a chiamarla ovunque. "Anche io la chiamavo tutti i giorni – ha confessato – e dopo la sua morte ho sognato che dovevo chiamarla e non trovavo un telefono e la cosa mi angosciava enormemente". Da bimba già voleva diventare scrittrice, eppure c’é voluto tempo prima che arrivasse il primo libro. Iniziò a leggere, in casa, fin da piccolissima. Cominciò a sviluppare un gusto per le storie, una voglia di fantasticare anche sulla realtà intorno a sé: la gente al ristorante, gli altri in spiaggia, o il gatto: personaggio fondamentale, quest’ultimo, della famiglia Bignardi, che visse 21 anni. Daria pensava che da grande avrebbe insegnato, ma scappando da Ferrara e andando a Milano, decise di fare la giornalista; poi il caso volle che iniziasse a lavorare per la televisione: arrivò il successo e la scrittura sembrò allontanarsi ancora. Finchè otto anni fa morì la madre.
Daria sentì l’urgenza di scrivere la storia della sua famiglia: fu la svolta. Uscì il primo libro: "Non vi lascerò orfani". Fu una rivelazione. Oggi é una scrittrice molto amata, ma rimane anche un personaggio tv. La Bignardi ha raccontato, tra l’altro, come prepara le interviste alle "Invasioni barbariche", la trasmissione che conduce su La7, la sua concentrazione, i ritmi tv. La Bignardi però ha anche fiuto: é stata la prima a intervistare Matteo Renzi, in una trasmissione televisiva serale, quando il premier era il più giovane presidente di provincia in Italia. Si chiude con la lunga fila per farsi firmare il libro, e un affetto non scontato del pubblico.
(Foto di Raffaele Della Pace )
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