Santuario, visite guidate sul ponteggio per osservare il “concerto degli angeli”

Per due settimane il Santuario di Saronno dà la possibilità aio suoi visitatori di salire sul ponteggio a 12 metri di altezza e osservare quello che viene definito "il più bel Paradiso dipinto d’Europa"

Dentro il Concerto degli angeli di Gaudenzio Ferrari. Per due settimane il Santuario di Saronno dà la possibilità aio suoi visitatori di salire sul ponteggio a 12 metri di altezza e osservare quello che viene definito "il più bel Paradiso dipinto d’Europa". Un tuffo in pieno Cinquecento, tra statue lignee di Profeti e Sibille e tra Angeli musicanti affrescati, tutto “a portata di mano”.
Solo per pochi giorni, approfittando dei ponteggi dei restauratori, un’esperienza decisamente unica.
«Nel Santuario Beata Vergine dei Miracoli, la parrocchia intende proporre non tanto una visita turistica quanto piuttosto una vera esperienza spirituale che sfiora l’estatico – spiegano gli organizzatori -. In occasione dell’intervento conservativo degli affreschi, delle sculture e degli apparati decorativi della cupola del Santuario di Saronno, si propone questa esperienza che offre un punto di vista privilegiato. Gli ospiti, dall’ampio piano di ponteggio collocato a livello del tamburo, a 12 metri di altezza, avranno modo di ammirare da vicino il “Concerto degli Angeli” capolavoro di Gaudenzio Ferrari, le imponenti sculture lignee di Andrea da Corbetta e quelle di Giulio da Oggiono, tutte dipinte da Alberto da Lodi».
 
La progettazione e direzione dei lavori di restauro è a cura dell’architetto Carlo Mariani, specialista in restauro dei monumenti. Il restauro pittorico è opera di Laura Scarpato e Simona De Giorgi di Saronno, entrambe collaboratrici della celeberrima Pinin Brambilla Barcilon restauratrice del Cenacolo di Leonardo da Vinci. Il restauro delle sculture in legno dipinto e dorato è stato condotto dalla nota restauratrice, specialista in opere lignee, Carola Ciprandi. Gianluca Poldi del Centro Arti Visive, Università degli Studi di Bergamo, insieme a Maria Letizia Amadori dell’Università di Urbino, ha studiato mediante tecniche diagnostiche il ciclo affrescato, scoprendo la tavolozza cromatica, i materiali impiegati e le tecniche adottate da Gaudenzio Ferrari.

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Da vicino il restauro al Santuario di Saronno 4 di 32

«In particolare, le indagini hanno mostrato un inedito uso di lacche rosse e le preziose finiture in oro su pastiglie di cera – spiegano i restauratori -. Per la salvaguardia di questi tesori il vecchio impianto di riscaldamento ad aria è stato sostituito da un nuovo e innovativo sistema radiante collocato nelle navate della chiesa a cura della GR Impianti. Nuova anche l’illuminazione a led dall’altissima resa cromatica, progettata da Marco Fortunati dello Studio Re&Associati».
«Il ringraziamento più grande” – spiega Mons. Armando Cattaneo, Responsabile della Comunità Pastorale Crocifisso Risorto di cui fa parte la parrocchia del Santuario – va ai fedeli che hanno contribuito per la gran parte della spesa sino ad ora sostenuta, dimostrando grande affetto e attaccamento al Santuario, così come alle guide e ai volontari che, coordinati da Pino Colombo, da anni accolgono pellegrini e turisti. Un ringraziamento va anche al Comune di Saronno e alla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus».
Ma questo scrigno di tesori d’arte va ben oltre l’interesse locale, nelle parole di mons. Cattaneo: «Siamo certi che anche Enti e Privati di portata nazionale ed internazionale si innamoreranno di questa realtà unica al mondo, appena arriveranno a scoprirla! Non puntiamo a un grande pubblico indifferenziato, ma a chi è disposto a vivere un’esperienza spirituale, perché solo a questa condizione si possono cogliere in profondità le dinamiche artistiche qui espresse».

 
Le visite inizieranno sabato 29 novembre fino a domenica 14 dicembre, previa prenotazione con una email a questo indirizzo: segreteria@santuariodisaronno.it o rivolgendosi all’Archivio Storico del Santuario in piazza Santuario 3 di lunedì, mercoledì e sabato ore 09.30 – 12.00.
Per la visita sarà necessario presentarsi con una fotocopia della carta di identità o altro documento e
sottoscrivere un’apposita liberatoria. La visita si effettuerà a gruppi di 20 persone, accompagnate dalla guida per circa 30 minuti. Indispensabili scarpe comode, abiti non ingombranti e niente borse.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2014
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