Il cioccolatino di Milano nasce nel carcere di Busto
Una nuova produzione di alta qualità per “donare” anche a Milano un suo cioccolatino caratteristico. Questa è la nuova sfida di Dolci Libertà, la cioccolateria nata all’interno del penitenziario bustocco
Una manciata di riso soffiato e cioccolato bianco, una spolverata di zafferano e un tuffo nel cioccolato fondente. E’ questo il nuovo prodotto di Dolci Libertà, il laboratorio di cioccolateria del carcere di Busto, che punta a riempire un vuoto nell’offerta gastronomica del territorio. «Tutte le più grandi città hanno un loro cioccolatino di riferimento -spiega Dionigi Colombo, uno dei responsabili del centro- ma non Milano». E’ da qui che è nata l’idea del cioccolatino che è stato presentato ufficialmente giovedì 4 dicembre all’interno del laboratorio dopo mesi di tentativi per trovare la ricetta perfetta.
L’idea riprende uno dei piatti tipici del capoluogo milanese, il risotto allo zafferano, e si candida a realizzare una nuova linea di eccellenza del lavoro portato avanti da Dolci Libertà. «Il cioccolatino ha già riscontrato successo in numerose fiere -spiega Roberto Colombo- grazie anche alla particolarità di associare il gusto dello zafferano al cioccolato». Ma le novità per la cioccolateria del carcere non finiscono qui. In produzione anche una nuova linea di cioccolato priva di qualunque tipo di allergene: uova, lievito, lattosio.
Una sfida, quella di Dolci Libertà, che continua puntando su qualità e innovazione. «Abbiamo capito fin da subito che l’unico modo per stare sul mercato era con prodotti di altissima qualità -continua Dionigi Colombo- e avviando collaborazioni con aziende e start up del territorio». Così, ad esempio, con le stampanti 3d di My Chok si potranno personalizzare le tavolette di cioccolato prodotte a Busto Arsizio.
«Da quando abbiamo aperto -ricorda Colombo- da qui sono passati oltre un centinaio di ragazzi e al momento sono circa 30 quelli impegnati qui». Un turn over che rende «un po’ più complesso rispetto alle altre attività mantenere questo elevato standard qualitativo» ma che parallelamente «ci consente di insegnare ai nostri ragazzi un lavoro oltre che a garantire loro un guadagno pulito». Il lavoro di Dolci Libertà, tra l’altro, non ha mai generato problemi per il penitenziario: «In quattro anni che sono qui -afferma il direttore Orazio Sorrentini- non abbiamo mai avuto un problema di sicurezza con la cioccolateria». Per maggiori informazioni sui prodotti del laboratorio seguite questo link.
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