Tra sfide e risorse il Parco AltoMilanese cambia guida
Il presidente Angelo Pisoni lascia le redini del parco. “In questi anni abbiamo fatto molto -spiega- compiendo scelte importanti”. E ricorda: “Questo è e rimarrà un bosco"
Angelo Pisoni lascerà la sua carica il 31 dicembre. Cambierà dunque il presidente del Parco AltoMilanese, il polmone verde condiviso da Busto, Castellanza e Legnano. Due anni durante i quali i 360 ettari di verde hanno attraversato molti cambiamenti: l’area della baitina è stata ristrutturata, sono arrivati i nuovi cartelloni nel parco, è stato avviato il progetto per il collegamento con il Parco del Ticino e sono stati installati i nuovi barbecue. Sopratutto, però, è stato sconfitto il bostrico, il parassita che aveva causato l’abbattimento di oltre 900 piante. «Le abbiamo sostutite con 3.600 piante complessivamente -spiega Pisoni- con una scelta ben precisa: scegliere la flora locale». Se infatti un tempo quello che era un vivaio è cresciuto in maniera piuttosto incontrollata «adesso abbiamo messo a dimora quattro diverse aree con specie specifiche, tutte del territorio». Piante che cresceranno facendo tornare il parco al suo splendore «senza però dimenticarci di una cosa: questo è un bosco e come tale deve essere trattato».
Tante sfide attenderanno ora chi a gennaio prenderà in mano le redini del Parco Altomilanese. «Ci sono molti progetti in itinere -continua Pisoni- a partire da quello per lo studio di fattibilità per creare un corridioio ecologico che unisca il parco al Ticino». Un intervento da 200.000 euro che ha trasformato l’Altomilanese in un vero e proprio laboratorio: «proprio qui l’ASL sta sperimentando diversi sistemi naturali in grado di soffocare l’ambrosia». Inoltre continuano gli incontri tra i tecnici dei tre comuni «per dotarci finalmente di una specie di PGT del Parco, un documento che uniformi le regole per quest’area».
Nell’immediato futuro, comunque, ci saranno altre importanti novità grazie alle opere di compensazione dei lavori che stanno portando avanti Snam e Agesp. La prima, per la costruzione di un gasdotto, spenderà 70.000 euro per realizzare un bosco didattico all’intero nell’area recintata sede del parco mentre Agesp -che sta realizzando una pista ciclabile- finanzierà interventi di manutenzione sul verde già oggi presente per oltre 40.000 euro.
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