Centinaio: “Sbloccateci i soldi e la Tosi la salviamo noi”

Il sindaco lancia una proposta provocatoria al Governo per smuovere le acque sempre più stagnanti attorno all'azienda simbolo di Legnano, da anni in attesa di un rilancio con un commissario che non riesce a trovare acquirenti seri

La situazione della Franco Tosi non si sblocca ma il sindaco di Legnao Alberto Centinaio non intende mollare e rilancia una proposta: «Se lo Stato abbandona l’industria simbolo di Legnano allo sarà il Comune a sostenerla in prima persona – come? – Verificato l’accordo del Consiglio Comunale ed ottenuto lo sblocco dallo Stato dei nostri soldi fermi da anni in Banca d’Italia dal Patto di Stabilità, potrebbe studiare possibilità e modalità per investire parte del proprio avanzo, che ammonta a circa 30 milioni di euro, su un convincente e lungimirante piano di rilancio della Franco Tosi Meccanica Spa, una società che è uno dei simboli della nostra città». Questa la soluzione proposta dal primo cittadino che, d’altro canto, aveva già dato la sua disponibilità a modificare il Pgt per venire incontro alle richieste dell’azienda.

«Devo purtroppo constatare che gli sforzi messi in atto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Commissario straordinario non stanno dando ancora i risultati attesi. – prosegue il primo cittadino – Le offerte pervenute, di cui siamo stati informati oggi a Roma, lasciano sussistere serie preoccupazioni sia sul fronte della salvaguardia dei posti di lavoro sia su quello della permanenza, nel medio e lungo periodo, del marchio Franco Tosi nel territorio legnanese. Do atto degli sforzi, della tenacia e della competenza che il dott. Castano prima ed il dott. Lolli poi hanno messo in campo».

Si tratta di una questione di scelte di investimento da parte dello Stato Italiano: «Abbiamo più volte chiesto, anche al tavolo ministeriale, quali sono le politiche governative in merito al piano energetico nazionale, ovvero: il nostro Paese vuole mantenere un ruolo forte sul mercato nazionale ed internazionale dell’energia, di cui le turbine sono un componente fondamentale?
Se la risposta è no, credo ci sia da farsi poche illusioni sulla possibilità di dare un futuro alla storica società legnanese. Se al contrario la risposta è si, bisogna che la politica governativa si traduca in pratica. Non spetta al Sindaco di un Comune indicare le modalità degli auspicati interventi governativi. Perchè sui casi Alitalia per il trasporto aereo, sull’Ilva per la siderurgia e su Ansaldo Energia l’intervento è stato fatto?» – si chiede infine Centinaio.

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Pubblicato il 23 Gennaio 2015
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