I contestatori: “Pedemontana è un’opera insostenibile”
Una rete di comitati locali, a partire dai No Pedemontana, ha manifestato contro nuovi progetti stradali. "I privati si tirano indietro, queste opere peseranno sui conti pubblici". E si mangeranno sempre più i boschi, in zone già urbanizzate
"Grandi opere, grandi affari". Sotto questo striscione si sono riuniti, sabato mattina, i contestatori di Pedemontana, una rete di comitati locali che si battono per fermare opere infrastrutturali (o per ridurne l’impatto): il presidio alla rotonda di Gazzada ha visto partecipare No Pedemontana, No Varesina Bis e anche l’Assemblea Popolare No Elcon.
Davide del Comitato No Pedemontana viene dalla Brianza che sarà attraversato dalla tratta B, che è stata già avviata nella sezione B1 fino a Lentate sul Seveso. Sottolinea che Pedemontana è «un’opera che ha un impatto devastante dal punto di vista del consumo di suolo» in zone molto urbanizzate e con suolo permeabilizzato, «in Brianza poi dà il colpo di grazia». L’attenzione ora è tutta rivolta alle tratte future: «La tratta B attraversa la zona del disastro Icmesa di Seveso del 1976, c’è ancora la presenza di diossina nel terreno. L’opera metterà in circolazione le polveri, mettendo a rischio la salute degli abitanti».
Riccardo rappresenta invece il Comitato No Varesina Bis, che si oppone alla realizzazione di una parte della superstrada alternativa all’attuale Statale Varesina Saronno-Varese, uno delle tante nuove strade connesse al progetto e – verrebbe da dire – al fortunato brand Pedemontana: «La Varesina Bis, parte da Uboldo e arriverà a Lonate Ceppino, per una lunghezza di14 km: intacca l’ultima striscia verde del Nord Milano, ultima area verde in una zona ultraurbanizzata». Molta attenzione il comitato rivolge alle aree di bosco residue, come «il Parco dei Tre Castagni a Tradate e il Rugareto a Cislago», piccoli polmoni verdi rimasti a disposizione di territori «che hanno già dato molto, ad esempio con le discariche» (il Comitato in particolare ha chiesto di evitare il tratto finale salvaguardando i Tre Castagni).
Al di là dell’imaptto ambientale c’è poi la contestazione dal punto di vista economico. «Dal punto di vista finanziario, la parte di finanziamenti privati – prevista all’80% – non è più garantita, per queste opere ormai si mettono solo risorse pubbliche. Mentre anche in Lombardia si tagliano risorse al trasporto pubblico e al diritto allo studio, i soldi per queste opere ci sono sempre». Proprio in queste settimane Regione Lombardia da un lato ha tagliato 50 milioni al trasporto pubblico (Trenord, Atm Milano e reti di autobus locali), dall’altro ha confermato un finanziamento di 60milioni in 3 anni per salvare i conti di BreBeMi, la nuova autostrada "privata" tra Milano e Brescia, già alle prese con difficoltà finanziarie.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Alberto Gelosia su Ilaria Salis candidata alle europee con Alleanza Verdi Sinistra nel collegio NordOvest
lenny54 su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
malauros su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
Felice su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
PaoloFilterfree su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
axelzzz85 su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.