La nascita dell’universo: le ultime scoperte del satellite Plank

Il prossimo 21 gennaio, l'Università dell'Insubria ospiterà Marco Bersanelli responsabile del progetto di mappatura della radiazione generata dal Big Bang, attività conclusa lo scorso dicembre

L’Universo è nato 13 miliardi e 820 milioni di anni fa: a rivelarlo è stato il satellite Planck. Di questo e di tanto altro si parlerà nei due incontri organizzati dall’Università degli Studi dell’Insubria e rivolti a studenti e cittadinanza, su due esperimenti, ritenuti tra i maggiori  di questo inizio di millennio.
Mercoledì 21 gennaio alle ore 18,00 nell’Aula Magna di via Ravasi 2, a Varese, si terrà l’incontro “Una nuova cosmologia: le scoperte della missione Planck sull’origine dell’universo”, con Marco Bersanelli, responsabile del satellite Planck, che ha da poco terminato di compiere la mappatura finale della radiazione generata dal Big Bang; il 28 gennaio arriva a Varese Lucio Rossi del CERN, responsabile del programma Alta Luminosità di LHC, ovvero del potenziamento del super-acceleratore di Ginevra.

Entrambi gli appuntamenti fanno parte al ciclo “Scienza & Fantascienza 2014-2015” organizzato dal professor Paolo Musso, docente di Filosofia della Scienza dell’Università degli Studi dell’Insubria.

«Si tratta di due grandi incontri scientifici, dedicati a due eventi storici, che saranno destinati a influenzare la scienza e la … fantascienza dei prossimi decenni» – afferma Musso. «Marco Bersanelli è responsabile di Planck, il satellite che ha da poco terminato di compiere la mappatura finale della radiazione generata dal Big Bang: questa radiazione è oggi così debole che per rilevarla occorrono strumenti molto freddi e quelli di Planck sono stati raffreddati fin quasi allo zero assoluto. Un po’  – esemplifica Musso – come cercare di vedere la luce di una candela dentro una grande stanza molto illuminata: più luci si spengono, meglio la si vede, però chiaramente quando si arriva ad ottenere il buio completo non si può più andare oltre. È per questo che i dati ottenuti da Planck saranno da considerarsi definitivi e che si tratta quindi davvero di una missione storica, che ha già dato risultati straordinari, come per esempio la determinazione quasi esatta (con un errore di appena il 4 per mille) della “data di nascita” dell’universo, che è stata annunciata il 21 marzo 2013 ed è stata stimata in 13 miliardi e 820 milioni di anni fa. Ma molte altre novità ci aspettano, perché anche se Planck ha finito la sua missione già da quasi due anni, l’analisi dei dati è stata molto lunga e complessa ed è terminata proprio ora, a dicembre del 2014. Quindi – conclude il filosofo – Bersanelli ci presenterà i risultati praticamente in anteprima, tanto che io stesso non so ancora esattamente cosa ci dirà: quel che è certo, comunque, è che dopo questa missione il nostro modo di concepire l’universo è destinato a cambiare per sempre».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2015
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